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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

sabato 10 maggio 2014

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO: MA IL PROGRAMMA ELETTORALE SERVE?

Il programma elettorale è il riferimento per orientare la scelta dell’elettore. 

Almeno dovrebbe esserlo. Soprattutto per le elezioni amministrative dovrebbe essere così, in particolare in quei piccoli contesti urbanistici e territoriali –come il nostro- laddove il rapporto tra elettori e candidati è ravvicinato, diretto, quotidiano e veramente personale.

Ma perché mai? Perché quando c’è vicinanza e frequentazione  dovrebbe poi essere più imbarazzante per il candidato eletto sfuggire alle sue responsabilità ed anche ai “rimbrotti” degli elettori che gli rimprovererebbero di non aver mantenuto fede agli impegni elettorali, certosinamente elencati nel programma. 

Effettivamente dovrebbe essere così, ma non lo è … sempre. Anzi. Succede spesso che a determinare la scelta del candidato sindaco o del candidato consigliere siano altri parametri o criteri di valutazione: la parentela, l’amicizia, i rapporti di lavoro e di interessi, la simpatia ...e, dulcis in fundo, anche –quando ci scappa- il cosiddetto voto di scambio. Do ut des!

Succede così che il programma va a farsi friggere e la richiesta, la legittima richiesta del voto è degradata ad una poco onorevole quanto miserevole questua. 

Ma a proposito di programma, siamo sicuri che tutti i candidati abbiamo letto almeno quello della propria lista?


Ponte, lì 10 maggio 2014                     giacomo de angelis        




                      

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