BENVENUTI

La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

sabato 23 febbraio 2019

Io,  come tutti gli altri mortali, sono consapevole che prima o poi morirò. Il mio corpo sarà tumulato e la mia anima chissà dove aleggerà. 

Immagino "l'altra vita" (anche così è denominata la nostra seconda esistenza, quella che seguirà quella terrena) e fantastico sulla stessa, anche con una certa serenità. 

Ovviamente, mi preoccupo per chi mi è caro e che continuerà a vivere la sua esistenza terrena, augurandomi che possa farlo con la necessaria serenità.

Questa consapevolezza, però, non sempre è presente in me; la "vita" quotidiana mi distrae con i suoi impegni, le sue scadenze e le sue tappe, più o meno liete, e così l'archivio.

A richiamarla, poi, sono le tragedie, i drammi, le malattie e, soprattutto, la MORTE anche prescindendo dalla circostanza di conoscere o meno chi non sarà più con me, in mezzo a noi.

Credo, comunque, che ciò che sto confessando sia comune anche ad altri o agli altri mortali.

Ebbene, da qualche giorno, ma soprattutto da ieri sera -da quando ho letto della dipartita di Costantino e di Antonio, e stamane anche di quella di don Cesare- la consapevolezza è ritornata prepotentemente. 

Tre concittadini, tre storie diverse e tre lutti diversi.

Alla mestizia che la loro morte suscita si aggiunge quella che provoca assistere all'afflizione dei familiari e parenti.

Intanto, rivedo le immagini che ho impresse nella mente di Costantino, di Antonio e di Cesare e li saluto, soprattutto con una preghiera. 

Ponte, 23 febbraio 2019                                  giacomo