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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

mercoledì 30 aprile 2014

MERCATO COPERTO: L'INFINITA STORIA DI UN'OPERA NON .... FINITA - 2^ PUNTATA

MERCATO COPERTO: L'INFINITA STORIA DI UN'OPERA NON .... FINITA.

2^ PUNTATA
Come detto a conclusione della 1^ puntata, questa volta snocciolerò i costi sostenuti per realizzare questa INFINITA struttura. 
Le cifre che riporto sono state ricavate dagli atti in mio possesso. E’ evidente che per una “ufficiale” ricognizione dei costi bisognerà consultare i numerosi faldoni custoditi dal Comune.

Nella 1^ puntata ho anche evidenziato che questa struttura ha subito nel corso degli anni delle variazioni di destinazione d’uso. In origine, ovverosia negli anni ottanta, era stata individuata e battezzata come il futuro “mercato coperto”; per la sua realizzazione furono utilizzati circa 700 milioni, ai quali si sono “aggiunti” poi altri 190 stornati dai fondi per la ricostruzione post-sisma del 1980: 90 milioni per il 5° lotto e 100 milioni per il 6° lotto. 
Poi vi furono dirottati i 64 milioni concessi al Comune di Ponte nel lontano 1974 per la realizzazione di un mattatoio.

Nel 1991, però, la struttura fu destinata ad ospitare un’istituenda sezione staccata dell’Istituto Statale d’Arte di Cerreto Sannita. L’idea non andò a buon fine e, nel 1992, il Comune concesse in uso la struttura al Consorzio per l'Università nel Sannio. 
E per concretizzare quest’ultima decisione, le varie amministrazioni comunali succedutesi hanno deliberato una serie di progetti per l’adeguamento alla sua nuova funzione ed il completamento della struttura. Così furono assegnati alla struttura due ulteriori e cospicui finanziamenti: uno di 294 milioni (che erano stati concessi al Comune di Ponte per realizzare interventi di urbanizzazione per il PEEP, Piano di Edilizia Economico Popolare) ed un altro di ben 350 milioni. E con quale risultato? Quello che è sotto gli occhi tutti!

Purtroppo, devo anche ricordare alle gentili lettrici ed ai gentili lettori che se qualche consigliere comunale, ovviamente di minoranza, si permetteva di metter becco sulla questione delle opere pubbliche veniva additato all’opinione pubblica PONTESE ed anche extra pontese come un insensato disfattista, un irresponsabile che remava contro gli interessi della comunità. 

IL POTERE DEI TECNICI ESTERNI: l’esperienza vissuta all’epoca mi fa dire che il potere di orientare le scelte dell'amministrazione comunale per la scelta degli interventi riguardanti l'urbanizzazione, le infrastrutture e gli investimenti in genere ce l'avevano i tecnici esterni (esterni perché non dipendenti del Comune, almeno del nostro Comune), soprattutto se capaci di traghettare finanziamenti che spesso -troppo spesso- prescindevano però dalla ricaduta che l’opera da realizzare avrebbe poi avuto sul paese
E talvolta è pure successo che alcuni affidamenti di incarichi per redigere i progetti sono stati effettuati senza rispettare la prescritta procedura; qualche volta addirittura solo “verbalmente”. Un fatto, questo, che violava la normativa che –nel tentativo di porre un freno anche all’utilizzo di cospicue somme dei finanziamenti per il pagamento delle parcelle dei tecnici esterni- imponeva l’obbligo di coinvolgere PRIORITARIAMENTE l’ufficio tecnico comunale. Ma è anche vero, però, che quando tale procedura era rispettata, l'ufficio tecnico comunale risultava essere quasi sempre oberato di altro lavoro e ... e l'incarico si esternalizzava.

Ebbene, non vi sto a dire quante ingiurie e quante maldicenze sono state dispensate a piene mani contro il “terrorista” o i “terroristi” della minoranza consiliare. Senza un contraddittorio, tali bugie hanno comunque fatto breccia nella opinione di molti concittadini. Chissà se ora costoro, transitando nei pressi delle tante opere pubbliche non completate o non utilizzate, hanno avuto poi un qualche ripensamento, un dubbio e si sono ricreduti? 

In ogni caso, e prescindendo dalle diatribe consiliari del passato e dalle gratuite maldicenze, lo spettacolo ingombrante delle tante incompiute dimostra che quelle della minoranza non erano pretestuose e sterili polemiche, bensì razionali, concreti quanto lungimiranti … timori. 
Magra consolazione, comunque! 

Sulla vicenda del MERCATO COPERTO ci sarà una 3^ puntata, quella finale, arricchita con le tante fotografie che Vi faranno ammirare gli interni della struttura e  la sua condizione.
Alla prossima, dunque.

Qui di seguito, dopo le quattro fotografie della struttura (di cui tre che testimoniano un incendio appiccato nel settembre 2007 a cassonetti ed altro materiale ammassato a ridosso della stessa), allego una serie di atti consiliari e di giunta municipale che ricostruiscono in parte la vicenda. Allego anche articoli di giornali. 

Ponte, lì 30 aprile 2014               giacomo de angelis








Pag 2 GM 190 del 14.10.1992

Pag 1








































Le illusioni a mezzo stampa sul futuro funzionamento della struttura



Articolo del 12 ottobre 1996 pubblicato su Gazzetta di Benevento

Articolo del 10 luglio 1999 pubblicato su Gazzetta di Benevento





In questa intervista il sindaco pro tempore, replicando alle osservazioni della minoranza consiliare relative anche all'irregolare affidamento dell'incarico di progettazione all'ing. Iorio, dichiara che il tecnico avrebbe redatto il progetto a titolo gratuito. I fatti dimostreranno invece che -durante la convalescenza del sindaco- il tecnico presentò la sua parcella che fu poi anche pagata (alla faccia di un impegno assunto, stando alle dichiarazioni a mezzo stampa del sindaco). 
In merito, ritenni di dover segnalare al neo sindaco la vicenda con una dettagliata richiesta di chiarimenti che, ovviamente, non ebbe alcun seguito.