BENVENUTI

La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

sabato 29 agosto 2015

La CONTABILITA' BALLERINA del Comune: da un AVANZO di € 57 mila ad un DISAVANZO di € 241 mila.



C'è chi già qualche decennio fa "temeva" che -per alcuni capitoli di bilancio- le cifre erano più frutto di alchimie contabili che di previsioni e risultati concreti.

L'art. 3 del D.Lgs n. 118/2011 e l'art. 2  del D.M. 2/2015 -imponendo ai Comuni il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi- hanno fatto al fine chiarezza e posto fine ai giochi degli alchimisti.

La contabilità dei Comuni deve basarsi su numeri veri e certi! Questo in estrema sintesi l'obiettivo delle citate disposizioni normative. 

Per anni, invece, pur di far quadrare i bilanci molti Comuni hanno finito per adulcorarli o addirittura doparli ipotizzando introiti che si sapevano non incassabili.

Ebbene, l'operazione straordinaria di riaccertamento dei residui disposta dall'attuale Governo ha mietuto più di una vittima. 

E tra le lame del tritacarne sono finiti numerosi Comuni:






ANCHE IL NOSTRO.


Anche se non mancano i Comuni virtuosi che sono riusciti a superare brillantemente l'esame:


.
DUNQUE, il nostro Comune è stato bocciato, ed il Consiglio comunale ha dovuto confrontarsi con i numeri ballerini della contabilità amministrativa del Comune.

E così, nel giro di 45 giorni il consesso civico pontese è stato costretto a ratificare un rendiconto anno 2014 che il 3 giugno vantava ADDIRITTURA un AVANZO di € 57.315,20:



MA CHE il 30 giugno GIA' registrava CREPE certificando invece un DISAVANZO di € 178.842,00: 

                                               

Il 18 luglio -infine e su SEGNALAZIONE del Revisore dei Conti- ha mostrato e certificato un ulteriore DISAVANZO, toccando quota € 241.257,80:




Che risultato! 

Quali le cause?


Il sindaco se ne guarda bene dal mettere il dito nella piaga. 

Parla politichese per dire e non dire. 

Ma è evidente che la causa, una delle cause, è da ricercarsi nell'organizzazione degli uffici, del lavoro; nella consuetudine di procrastinare nel tempo azioni che andrebbero assunte con diversa tempestività, nonché -probabilmente- nella indifferenza degli amministratori, troppo avvezzi alla politica del ... "volemose bene!".


Intanto le conseguenze le pagano gli amministrati, o meglio, i disamministrati.


Non solo, ma al DANNO -il disavanzo di € 241.257,80- seguirà la BEFFA, e cioè l'obbligo di ripianare il deficit, di chiudere il buco nei conti comunali.

Infatti, allo scopo occorreranno ora 30 (TRENTA) "comode rate ANNUALI" di € 8.041,93 cadauno.






E ciò che fa ancor più rabbia è il constatare che tra i residui eliminati (€ 217656,83 di residui attivi e € 709.729,14 di residui passivi) vi sono somme destinate alla istruzione pubblica, alle strutture per anziani, all'edilizia economico-popolare, all'assistenza e beneficenza, alla gestione del territorio, alla viabilità .... .

Dunque, un vero sfregio alle già precarie condizioni del paese.

Infine, una curiosità: tra i crediti eliminati/estinti anche i 48.199,11 euro di "proventi per la cessione di aree in zona PIP" risalenti al 2000.

Chi e' l'mprenditore furbastro che non ha mai pagato l'area assegnatogli?
E perché il Comune non ha provveduto a recuperare a tempo debito la somma? 
Si è forse trattato di un "incentivo" in favore dell'industrializzazione locale?

Ponte, 29 agosto 2015      giacomo de angelis


sabato 22 agosto 2015

Tariffe rifiuti: MA DAVVERO QUALCUNO CI STA PRENDENDO PER I FONDELLI E QUALCUN ALTRO PER IL CULO?


C’era attesa per conoscere la decisione del sindaco e della sua maggioranza sulle imposte locali, anche sulle tariffe del servizio di raccolta differenziata, come attesta –tra l’altro- l’intervento del 15 luglio scorso sulle pagine de’ IL SANNIO quotidiano di Lorenzo Leone, referente del gruppo civico “Fuori dal Comune”:



Attesa e curiosità alimentate dai precisi ed immediati impegni assunti dal sindaco in campagna elettorale e precisati nel suo programma elettorale:

PURTROPPO, 
NON CI SARA'RIDUZIONE DELLE TARIFFE 2015!


Ma come potevano essere diminuite se il Comune non ha posto in essere alcuna azione per ridurre i costi di gestione del servizio?

E' evidente che per raggiungere tale obiettivo si sarebbe dovuto: 


1. migliorare  la  percentuale  della  raccolta  differenziata, con conseguente diminuzione della frazione non differenziata da conferire allo STIR di Casalduni; 



2. diminuire la quantità di frazione umida da conferire al sito di compostaggio, ed -eventualmente- realizzare anche altre iniziative intanto attivate da altri Comuni: Casa del Rifiuto, Ecocompattatore, Isola ecologica o  Trash Point:

                                                       

                                           



                                                           

Invece, il nostro Comune per raggiungere tale obiettivo aveva
ritenuto di programmare SOLTANTO iniziative finalizzate a diminuire la frazione indifferenziata (quella da conferire allo STIR di Casalduni), che però non ha realizzato:



Stralcio del Piano Finanziario della Tari (approvato con deliberazione consiliare n. 19 del 29.09.2014)                                     
INFATTI, nessuna azione di sensibilizzazione è stata effettuata e nessuna opportuna informazione sulle corrette modalità di differenziazione dei rifiuti è stata data alla cittadinanza.

E cosi, nessuna riduzione è stata possibile, ma solo la conferma

anche per il corrente anno delle tariffe del 2014:




E DOBBIAMO RITENERCI ANCHE FORTUNATI CHE NON CI SIA STATO ADDIRITTURA UN AUMENTO DELLE STESSE.


I cittadini-utenti hanno rischiato di essere "cornuti e mazziati"cornuti per non aver ottenuto la riduzione delle tariffe, e mazziati per poi vedersele aumentate!

Motivo?


Con delibera 123 del 23 giugno scorso il Presidente della Provincia
di  Benevento  ha aumentato  il  "COSTO DI CONFERIMENTO ALLO STIR DI CASALDUNI PER GLI ANNI 2014-2015”.

Il costo, infatti,  è passato dagli originali € 120,00 agli attuali €  € 218,93 per il conferimento di ogni tonnellata di rifiuto presso lo Stir di Casalduni.

Alcuni sindaci si sono mobilitati e hanno protestato per tale aumento, concertando finanche  la possibilità di un’azione legale al TAR:



Il SANNIO Quotidiano del 22 luglio 2015
Il SANNIO Quotidiano del 26 luglio 2015


Il SANNIO Quotidiano del 1 agosto 2015
                             
Non sembra che il nostro sindaco si sia associato a tale iniziativa.

Ha comunque destato una certa sorpresa apprendere il modo 

con cui il sindaco ha bypassato questo imprevedibile ostacolo. 


Nella deliberazione consiliare n. 25, sempre del 29 luglio scorso, il sindaco ha dichiarato di aver accollato al gestore del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti il surplus anni 2014 e 2015 per il conferimento della indifferenziata nello Stir di Casalduni:




 

Sono indubbiamente contento, anzi contentissimo, che le tariffe non siano aumentate, ma sorprende un tantino l’asserita disponibilità del gestore del servizio (la Ricicla) a rinunciare –per il 2014 ed i 2015- a parte delle sue spettanze contrattuali per evitare l’aumento delle tariffe.


Ma a quanto ammonterebbe questo contributo straordinario della Ricicla? 

E il motivo di tanta benevolenza?

Probabilmente, il sindaco ha cognizione delle condizioni contrattuali della gestione associata Paupisi-Ponte della raccolta differenziata dei rifiuti.

Probabilmente, solo conoscendo tale accordo si possono dipanare i tanti dubbi sulla gestione del servizio, innanzitutto sulle ragioni tecniche alla base della diversità dei costi di gestione: € 96.905,81 annui + Iva al 10% per il Comune di Paupisi e € 195.389,01 annui + Iva al 10% per il Comune di Ponte (una differenza di centomila euro, mica bruscolini!).

Ne ho chiesto copia nel 2013, ma ad oggi mi sono pervenute solo comunicazioni che ne hanno procrastinato sine die la consegna. 


Forse visionando il contratto avrei potuto comprendere pure il motivo per cui il nostro Comune, diversamente da altri, non incassa alcun introito per il conferimento dei rifiuti riciclabili: sopratutto carta e plastica:

                                            



E così resto con il dubbio amletico che "sulla monnezza c’è qualcuno che ci prende per i fondelli e qualcun altro per il CULO!".


Ponte, 22 agosto 2015                                     giacomo de angelis



mercoledì 19 agosto 2015

Amministrazione comunale disinformata, smemorata o disattenta? Con un anno di ritardo il sindaco presenta le linee programmatiche del suo mandato.


Non sono solo i dipendenti comunali  ad essere disattenti e a non rispettare la necessaria tempistica (al punto da "meritarsi" il rimbrotto del sindaco, esplicitato con la deliberazione consiliare n.5 del 9 aprile scorso), ma anche gli stessi amministratori comunali di maggioranza, sindaco in testa.

Il sindaco dovrebbe spiegare per quale ragione -ad esempio- non ha presentato nei termini previsti dalla normativa ed anche dallo Statuto comunale le "linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato".

Un passaggio istituzionale che il sindaco avrebbe dovuto effettuare entro il 14 dicembre scorso, come peraltro -e tempestivamente- evidenziato lo scorso mese di novembre sulle pagine del SANNIO quotidiano da Lorenzo Leone, attento osservatore delle vicende amministrative del Comune di Ponte:





L'art.46 del decreto legislativo n. 267/2000 prescrive:
Elezione del sindaco e del presidente della provincia - Nomina della giunta.
1. Il sindaco e il presidente della provincia sono eletti dai cittadini a suffragio universale e diretto secondo le
disposizioni dettate dalla legge e sono membri dei rispettivi consigli.
2. Il sindaco e il presidente della provincia nominano i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco e un
vicepresidente, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione.
3. Entro il termine fissato dallo statuto, il sindaco o il presidente della provincia, sentita la giunta, presenta al consiglio le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato.
4. Il sindaco e il presidente della provincia possono revocare uno o più assessori, dandone motivata
comunicazione al consiglio.

L'art. 11 dello Statuto comunale precisa:

Il sindaco di Ponte se n'è ricordato dopo 13 mesi dal suo insediamento, come attesta la deliberazione di giunta comunale n. 61 dello scorso 15 luglio:




stralcio delle linee programmatiche del mandato 2014-2019 allegate alla deliberazione: 

Sarei curioso ora di sapere se il sindaco ha poi proceduto a consegnare ai rispettivi capi gruppo consiliari copia della deliberazione, come prevede lo statuto.

In merito a questo episodio, escludo che alla base del ritardo vi siano ragioni "strategiche". Suppongo piuttosto che si sia trattata di una banale dimenticanza (come altre) oppure, e questo è più grave, della ignoranza di talune previsioni dello Statuto comunale.

Ed a proposito di questo riferimento normativo necessario innanzitutto ai consiglieri comunali (maggioranza e, soprattutto, minoranza) e poi anche ai cittadini, mi chiedo se ai consiglieri comunali ne sia stata consegnata una copia. Un adempimento, questo, previsto sempre dallo Statuto, al suo articolo 15:

Ma mi preme chiedere anche se copia dello Statuto comunale sia stata pubblicata nel sito istituzionale del Comune, in Amministrazione Trasparente. 
Io l'ho cercata, ma non sono riuscito a reperirla. Non sono stato capace o, piuttosto, non si è ancora provveduto a pubblicarne una copia, accompagnata peraltro da quelle dei regolamenti comunali vigenti?

Mi farebbe piacere, immensamente piacere, essere smentito e corretto.

Ad ogni modo, è in atto (almeno presumo da quanto ha appreso dall'albo pretorio) la revisione dello Statuto comunale. Lo scorso 30 giugno il consiglio comunale (CC n. 14) ha infatti nominato l'apposita commissione consiliare. 

E' l'occasione per i consiglieri comunali, sindaco in capo, di leggerlo o di rileggerlo e verificare se sono stati intanto emanati i necessari regolamenti comunali di attuazione.

Ponte, 19 agosto 2015                     giacomo de angelis





martedì 11 agosto 2015

IL TERREMOTO 1980 CONTINUA A SCUOTERE L'ATTENZIONE - FONDI DIROTTATI E PROMESSE ANCORA IN ATTESA

Continua la mia personale analisi della deliberazione consiliare n. 5 del 9 aprile scorso, che riporta le "comunicazioni" del sindaco sulle inefficienze del Comune e sulle prossime e necessarie iniziative da intraprendere.

Secondo il sindaco Meola, tra le INEFFICIENZE degli uffici comunali c'è ancora la vicenda del TERREMOTO, della ricostruzione post terremoto, delle pratiche ancora da definire e finanziare.

Infatti, il sindaco ha chiesto all'Ufficio Tecnico Comunale di "rappresentare -entro il 31 dicembre 2015-  in modo esauriente la situazione della ricostruzione post terremoto: il numero degli interventi ultimati, quello dei progetti in corso di realizzazione e quello delle opere che restano ancora da finanziare".

Ne deduco, e con non poco stupore, che l'ultra trentennale vicenda della ricostruzione post-terremoto del novembre 1980 non è stata ancora ultimata, a dispetto delle ripetute PROMESSE ELETTORALI di questi 35 anni.

E per la precisione, dal 21 novembre 1980 (data del terremoto), questa è la settima amministrazione comunale che guida le sorti della nostra comunità e gestisce ... la questione terremoto.

Quante campagne elettorali sono state condizionate dal "terremoto del 1980"?

PRATICAMENTE TUTTE!

Ad ogni modo, in merito a questa vicenda, è interessante conoscere o ricordare qualche dato.

Innanzitutto, come sono stati utilizzati i fondi per la ricostruzione, o parte di essi.

Allego un articolo pubblicato nel lontano il 24 ottobre 1993 sul quattordicinale Gazzetta di Benevento:



3 miliardi e 25 milioni di vecchie lire furono spesi per opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

In merito si dovrebbe (lo dovrebbe fare soprattutto chi ci ha amministrato) verificare se poi una tale destinazione dei fondi abbia avuto una ricaduta positiva sulla comunità pontese.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti noi. Possiamo quindi esprimerci con dovizia di elementi di valutazione:

1. i 190 milioni di lire per il mercato coperto (battezzata la madre delle INCOMPIUTE ed INFINITE) :

2. i 415 milioni per il campo di calcio:

 3. i 236 milioni di lire per un ... parcheggio campo di calcio (qualche centimetro di asfalto sul terrapieno che unisce il vecchio campo di calcio al nuovo):

4. 200 + 444 milioni di lire rispettivamente per il completamento Casa comunale (ampliamento) e per la ristrutturazione Casa comunale (vecchio edificio) = 644 MILIONI:



5. i 125 milioni per il completamento della Casa di Riposo:




6. i 270 milioni per il completamento del bocciodromo:



7. i 180 milioni per la discarica controllata:


ATTENZIONE MERITANO, ANCHE, i 429 e passa milioni di lire spesi per opere di "progettazione":

Una priorità anche questa?

Tra questi spiccano i 188 milioni utilizzati per la progettazione della variante al Piano Regolatore Generale.
188 milioni buttati, spesi male e ... regalati, se si considera che la Variante al PRG non fu approvata.
Infatti, il Piano -nonostante dieci lunghi anni di studio e ... "accomodamenti" vari per gratificare determinate e centellinate scelte di espansione urbanistica- fu giudicato semplicemente "IRRICEVIBILE" dal competente Comitato Tecnico Regionale.
Tanto per puntualizzare un momento di particolare tenzone di politica locale, il competente organo regionale diede ragione a talune delle osservazioni segnalate dalla minoranza consiliare pro tempore:


ALTRO RISVOLTO DELLA VICENDA E' STATA LA GESTIONE DEI COSIDDETTI ACCANTONAMENTI.

La normativa consentiva e consente di accantonare una percentuale dei finanziamenti erogati per la ricostruzione, pari al 5%. 
Anche le varie amministrazioni comunali finora succedutesi hanno ritenuto di applicare tale ... opportunità.
Sono stati, così, accantonati complessivi 314 milioni e 100 mila lire (per le assegnazioni ricevute dal 1994 al 2001), ai quali poi vanno a sommarsi i 40 mila euro delle ultime tre assegnazioni.

Una considerevole cifra!

Ignoro quanto sia stato poi effettivamente utilizzato per le esigenze del cosiddetto ufficio terremoto. 

Ho notizia che con tale riserva di danaro si provvide a rinnovare l'arredo dell'ufficio tecnico comunale e furono acquistati computer e stampanti sempre per le esigenze dell’ufficio tecnico comunale; si provvide pure al pagamento di "progetti obiettivi" predisposti per l’istruttoria delle pratiche del terremoto (60 milioni la somma impegnata allo scopo in favore dei dipendenti dell'ufficio tecnico del Comune). Furono pagati i gettoni di presenza dei componenti delle apposite “commissioni del terremoto”. Inoltre, con tali risorse fu acquistata l’autovettura in dotazione all'ufficio tecnico comunale (autovettura oramai in ... disuso, ed in attesa di rottamazione):


Questo per quanto riguarda l'aspetto ed i risvolti finanziari.

Ma ora ai cittadini, soprattutto ai titolari di decreti di ricostruzione o aspiranti tali interessava ed interessa avere cognizione delle possibilità di finanziamento delle loro pratiche e dei relativi tempi tecnici.

A tal proposito non ho dati recenti, e mi par di capire che non li ha neppure il nostro sindaco, il più longevo degli amministratori comunali (sugli scanni dagli anni ottanta) .

Una base di partenza potrebbe essere la situazione del lontano 2005 ottenuta dopo lunga attesa.

Nel 2004, la minoranza consiliare pro tempore, appena insediata, chiese, e "richiese", in merito notizie sulla reale situazione delle pratiche. 

Queste le richieste:




Questa la "risposta"che arrivò dopo un anno di attesa :



Sono intanto trascorsi altri dieci anni da quest'ultima situazione.
Credo, almeno spero, che la situazione sia migliorata, anche se la circostanza che il sindaco abbia chiesto all'UTC un aggiornamento denota -se non altro- che la situazione ha ancora una coda da ... scorticare. 

Chissà se da scorticare è rimasta solo la coda o anche qualche altro organo?

Ponte, 11 agosto 2015                            giacomo de angelis