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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

sabato 13 agosto 2016

Parrocchia S.Anastasia M.: insediamento del nuovo parroco con ... polemiche.

La scomparsa di Padre Pier Crisologo Botte, Parroco della chiesa Santa Anastasia Martire, avvenuta l’11 maggio scorso, ha lasciato un “vuoto” nei suoi parrocchiani, e ora il suo successore non sembrerebbe essere in sintonia con le loro attese, o di parte di essi.  




Infatti, sulla celebrazione eucaristica per il possesso canonico e l’inizio del ministero pastorale del nuovo Parroco, Don Alfonso Calvano, programmata per le ore 18,00 di oggi, sembrano addensarsi nubi di polemiche.
Ad annunciarli due “tuoni” (ovverosia, due manifesti) in un cielo non propriamente sereno, se si considera l’articolata e complicata dialettica tra i rappresentanti dei parrocchiani e il Vescovo che pur ha caratterizzato la ricerca del successore di Padre Pier Crisologo ancor prima della sua scomparsa.

E così, nella serata di ieri o nella nottata, i tabelloni pubblicitari del paese sono stati tappezzati con due manifesti; uno dei due manifesti è addirittura listato a lutto:


Inizio dal primo, indirizzato alla comunità: 


Questo, invece, il secondo che, almeno presumo, è indirizzato proprio a S.E. Mons. Michele De Rosa:


E’ di tutta evidenza, a questo punto, che l’invito del nuovo Parroco a partecipare alla celebrazione eucaristica non ha attecchito nell’animo e nella mente di colui e/o di coloro che ha/hanno deciso questa appariscente quanto clamorosa iniziativa:


Un dato è certo: a motivarlo e/o motivarli è la non condivisione della scelta del Vescovo De Rosa per l’individuazione del successore di Padre Pier Crisologo.

Perchè? 

Solo perché è stata vanificata l’aspettativa di avere un Parroco “a tempo pieno”? Un Parroco che –probabilmente- potesse confermare alla Parrocchia di S. Anastasia Martire le sue attività e le sue piene funzioni di Parrocchia?




Ad ogni modo, ai pontesi sono peraltro note le iniziative già attivate dai parrocchiani di S. Anastasia Martire da svariati mesi –ed ancora prima della scomparsa del precedente Parroco- per evitare che la loro Parrocchia potesse essere declassata o addirittura soppressa.

A tal proposito si sono susseguiti incontri e contatti con S.E. Mons. De Rosa. Ricordo pure che c’è stata una raccolta di firme con centinaia e centinaia di adesioni (sembra, circa 800). 

Ciò che i promotori temevano era l’eventualità che la “secolare Parrocchia” di S. Anastasia potesse diventare una succursale, aperta al culto e ai fedeli solo la domenica, dell’altra parrocchia del paese. E probabilmente, alla luce di quanto già starebbe accadendo, tale timore non era infondato.

Oltretutto, il nuovo Parroco, Don Alfonso Calvano, è già Parroco dell’altra chiesa locale, quella di S. Generosa Martire; è pure direttore della Caritas Diocesana di Cerreto Sannita e direttore regionale in Campania della Migrantes.

Insomma un prete molto impegnato.

Che cosa succederà ora? Lo ignoro e francamente non riesco neppure a immaginarlo.


Ad ogni modo, la festa di oggi sarà certamente caratterizzata anche dai commenti sui due manifesti.

Ponte, 13 agosto 2016                                                  giacomo de angelis

venerdì 5 agosto 2016

Perché pagare la depurazione se il servizio non c'è? Suggerisco di ....




Servizio idrico integrato: "PERCHE' LA GESESA CHIEDE IL PAGAMENTO DEL CANONE DELLA DEPURAZIONE QUANDO I LIQUAMI FOGNARI SONO SVERSATI NEL FIUME?".

ENTRIAMO NEL MERITO DI QUESTA VICENDA, SPERANDO DI FORNIRE QUALCHE OPPORTUNO RAGGUAGLIO AGLI UTENTI.

INIZIAMO CON L'ANALIZZARE L'ULTIMA FATTURA:

In attuazione della direttiva dell'apposita Autorità, anche la Gesesa ha modificato la veste grafica della bolletta per renderla più dettagliata e facilmente leggibile.

Ciò nonostante, anche l'ultima bolletta emessa per il 2° trimestre 2016 suscita qualche perplessità, e per stessa ammissione della Gesesa. 
Ci sono stati degli errori, dei quali la Gesesa comunque comunica di non tener conto.

MA sarà così?




Il dato positivo, comunque, è che questa fattura non è forfettaria.


INFATTI, la Gesesa ha provveduto a rilevare la lettura del contatore e, pertanto, all'utente è stato richiesto il pagamento di quanto effettivamente consumato.
Ed in numerosi casi, agli utenti sono stati detratti parte dei costi della precedente fattura forfettaria.

Per quanto concerne il metodo di calcolo dei consumi, però, la Gesesa persiste -contravvenendo a quanto stabilito nell'apposito contratto- ad applicare il metodo pro-die.

Poco importa. Aspetteremo l'ultima bolletta del 2016 e ... provvederemo a trarne le somme per verificare l'esattezza contabile dei costi chiesti per la fornitura idrica dell'intero anno.

AD OGNI MODO, e veniamo al nocciolo di questo post, fondati dubbi suscita la quasi indiscriminata richiesta di pagamento del canone depurazione.


La sensazione -ma, più che una sensazione, è una certezza- è che la richiesta di pagamento di tale onere prescinda dall'effettività del servizio.

Questa evidente "anomalia" va contestata e segnalata sia al gestore -la Gesesa- e sia anche al Comune a cui -ad ogni modo- spetta il compito di accertare situazione e fatti e, se il dubbio dovesse confermarsi, "difendere" i suoi cittadini, imponendo alla Gesesa il rispetto del vigente disciplinare (contratto e regolamento) e confutando formalmente le illegittime richieste di pagamento del canone depurazione.


Intanto, e non crediamo di dire eresie, sono evidenti le disfunzioni e le criticità del servizio di depurazione che -e per la stragrande maggioranza degli utenti- non legittimano la richiesta di pagamento di tale canone.


Ci sono aree del paese che non sono collegate al depuratore, ed i liquami fognari sono sversati direttamente a fiume:


Queste sono le immagini della situazione che dovrebbe interessare Via Puglia e zone limitrofe. 

DA PIU' PARTI SI SVERSA DIRETTAMENTE A FIUME:















Questo un ponticello sotto il quale scorre di tutto: acque reflue e liquami di fogna:







Questa, invece, l'anomalia del tratto fognario di Via LatRina:





che, con molta probabilità, scorre nel sottostante fiume:


INTANTO (e per fortuna!), sono in corso i cosiddetti lavori di adeguamento delle rete fognaria del centro abitato.

Queste le immagini dei lavori sul tratto fognario a servizio di palazzo Arcobaleno e .... , MA intanto i liquami -a cielo aperto- sono pur sempre indirizzati a fiume e non al depuratore:






Questo, invece, l'impianto di sollevamento di Via Stazione, a servizio di tantissime utenze, e non solo di quelle dei residenti di Via Stazione.

L'impianto è fuori uso dal 14 ottobre scorso e i liquami defluiscono nel vicino fiume.

NE CONSEGUE, pertanto, che alle utenze collegate a tale impianto -e per tutto il periodo di non funzionamento della pompanon dovrebbe essere richiesto il pagamento del canone depurazione.

Ed invece, non è così. 

Sulle bollette delle utenze collegate a tale impianto c'è la richiesta di pagamento anche del canone di depurazione.

Nel frattempo, una buona notizia (almeno sembra): 

a fine luglio, e dopo dell'ultimo temporale (quello del 24 luglio), sono iniziati i lavori di riparazione:



MA INTANTO queste foto del 30 luglio documentano che i liquami scivolavano a ... fiume: 



ECCO PERCHE' S'IMPONE LA NECESSITA' DI UNA CHIARIMENTO; ANCHE PER EVITARE CHE AL DANNO (INQUINAMENTO DELLE ACQUE DEL FIUME) SEGUA ANCHE LA BEFFA: IL PAGAMENTO DI UN CANONE NON DOVUTO.

AD OGNI MODO, sembra che SOLAMENTE gli utenti di Ponte Alto e .... Borgo Taverna siano (con tutte le incognite sulla efficiente e reale "depurazione") assoggettabili al canone della depurazione.

A tutti gli altri utenti, invece, si ..... consiglia di inoltrare a Gesesa e Comune una richiesta di chiarimenti.

IN MERITO SI ALLEGANO DUE PRESTAMPATI:

A) per le utenze che hanno certezza di essere allacciate al depuratore tramite l'impianto di sollevamento di Via Stazione:



B) per tutte le altre utenze, che non hanno alcuna certezza di essere allacciate al depuratore:


Ponte, 5 agosto 2016                                      giacomo de angelis