MERCATO COPERTO: L'INFINITA STORIA DI UN'OPERA NON .... FINITA.
2^ PUNTATA
Come detto a conclusione della
1^ puntata, questa volta snocciolerò i costi sostenuti per realizzare questa INFINITA struttura.
Le cifre che riporto sono state ricavate dagli atti in mio possesso. E’ evidente che per una “ufficiale” ricognizione dei costi bisognerà consultare i numerosi faldoni custoditi dal Comune.
Le cifre che riporto sono state ricavate dagli atti in mio possesso. E’ evidente che per una “ufficiale” ricognizione dei costi bisognerà consultare i numerosi faldoni custoditi dal Comune.
Nella 1^ puntata ho anche
evidenziato che questa struttura ha subito nel corso degli anni delle
variazioni di destinazione d’uso. In origine, ovverosia negli
anni ottanta, era stata individuata e battezzata come il futuro “mercato
coperto”; per la sua realizzazione furono utilizzati circa 700 milioni, ai quali si sono “aggiunti” poi altri 190 stornati
dai fondi per la ricostruzione post-sisma del 1980: 90 milioni per il 5° lotto
e 100 milioni per il 6° lotto.
Poi vi furono dirottati i 64 milioni
concessi al Comune di Ponte nel lontano 1974 per la realizzazione di un
mattatoio.
Nel 1991, però, la struttura fu destinata ad ospitare
un’istituenda sezione staccata dell’Istituto Statale d’Arte di Cerreto Sannita. L’idea non andò a buon fine e, nel 1992, il Comune
concesse in uso la struttura al Consorzio per l'Università nel Sannio.
E per
concretizzare quest’ultima decisione, le varie amministrazioni comunali
succedutesi hanno deliberato una serie di progetti per l’adeguamento alla sua
nuova funzione ed il completamento della struttura. Così furono assegnati alla
struttura due ulteriori e cospicui finanziamenti: uno di 294 milioni (che erano
stati concessi al Comune di Ponte per realizzare interventi di urbanizzazione
per il PEEP, Piano di Edilizia Economico Popolare) ed un altro di ben 350
milioni. E con quale risultato? Quello che è sotto gli occhi tutti!
Purtroppo, devo anche ricordare
alle gentili lettrici ed ai gentili lettori che se qualche consigliere comunale,
ovviamente di minoranza, si permetteva di metter becco sulla questione delle
opere pubbliche veniva additato all’opinione pubblica PONTESE ed anche extra pontese come un insensato
disfattista, un irresponsabile che remava contro gli interessi della comunità.
IL POTERE DEI TECNICI ESTERNI: l’esperienza vissuta all’epoca mi fa dire che il potere di orientare le scelte dell'amministrazione comunale per la scelta degli interventi riguardanti l'urbanizzazione, le infrastrutture e gli investimenti in genere ce l'avevano i tecnici
esterni (esterni perché non dipendenti del Comune, almeno del nostro Comune), soprattutto
se capaci di traghettare finanziamenti che spesso -troppo spesso- prescindevano però dalla ricaduta
che l’opera da realizzare avrebbe poi avuto sul paese.
E talvolta è pure successo che
alcuni affidamenti di incarichi per redigere i progetti sono stati effettuati
senza rispettare la prescritta procedura; qualche volta addirittura solo “verbalmente”. Un fatto,
questo, che violava la normativa che –nel tentativo di porre un freno anche
all’utilizzo di cospicue somme dei finanziamenti per il pagamento delle
parcelle dei tecnici esterni- imponeva l’obbligo di coinvolgere
PRIORITARIAMENTE l’ufficio tecnico comunale. Ma è anche vero, però, che quando tale procedura era rispettata, l'ufficio tecnico comunale risultava essere quasi sempre oberato di altro lavoro e ... e l'incarico si esternalizzava.
Ebbene, non vi sto a dire quante
ingiurie e quante maldicenze sono state dispensate a piene mani contro il
“terrorista” o i “terroristi” della minoranza consiliare. Senza un
contraddittorio, tali bugie hanno comunque fatto breccia nella opinione di
molti concittadini. Chissà se ora costoro, transitando nei pressi delle tante
opere pubbliche non completate o non utilizzate, hanno avuto poi un qualche ripensamento, un
dubbio e si sono ricreduti?
In ogni caso, e prescindendo dalle diatribe consiliari del passato e dalle gratuite maldicenze, lo spettacolo ingombrante delle tante incompiute dimostra che quelle della minoranza non erano pretestuose e sterili polemiche, bensì razionali, concreti quanto lungimiranti … timori.
Magra consolazione, comunque!
In ogni caso, e prescindendo dalle diatribe consiliari del passato e dalle gratuite maldicenze, lo spettacolo ingombrante delle tante incompiute dimostra che quelle della minoranza non erano pretestuose e sterili polemiche, bensì razionali, concreti quanto lungimiranti … timori.
Magra consolazione, comunque!
Sulla vicenda del MERCATO COPERTO ci sarà una 3^ puntata, quella finale, arricchita con le tante fotografie che Vi faranno ammirare gli interni della struttura e la sua condizione.
Alla prossima, dunque.
Qui di seguito, dopo le quattro fotografie della struttura (di cui tre che testimoniano un incendio appiccato nel settembre 2007 a cassonetti ed altro materiale ammassato a ridosso della stessa), allego una serie di atti consiliari e di giunta municipale che ricostruiscono in parte la vicenda. Allego anche articoli di giornali.
Ponte, lì 30 aprile 2014 giacomo de angelis
Qui di seguito, dopo le quattro fotografie della struttura (di cui tre che testimoniano un incendio appiccato nel settembre 2007 a cassonetti ed altro materiale ammassato a ridosso della stessa), allego una serie di atti consiliari e di giunta municipale che ricostruiscono in parte la vicenda. Allego anche articoli di giornali.
Ponte, lì 30 aprile 2014 giacomo de angelis
Pag 2 GM 190 del 14.10.1992 |
Pag 1 |
Le illusioni a mezzo stampa sul futuro funzionamento della struttura |
Articolo del 12 ottobre 1996 pubblicato su Gazzetta di Benevento |
Articolo del 10 luglio 1999 pubblicato su Gazzetta di Benevento |
In merito, ritenni di dover segnalare al neo sindaco la vicenda con una dettagliata richiesta di chiarimenti che, ovviamente, non ebbe alcun seguito. |
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