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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

martedì 5 gennaio 2016

"GUARDIA MEDICA" OSCURATA e ANCHE TRASCURATA.





No. Non è la scena di uno dei tanti Presepi Viventi che hanno caratterizzato la festività del Santo Natale nei paesi vicini.

E', invece, ciò che dal nubifragio del 14 ottobre scorso vedono (o più credibilmente, intravedono) coloro che sono costretti a ricorrere alle prestazioni sanitarie del Presidio del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) di Ponte.

Un'immagine suggestiva del paese? Non direi proprio.

Piuttosto un'immagine che dimostra un incomprensibile disinteresse degli uffici preposti, ma soprattutto del nostro Comune, per un servizio sanitario che rappresenta un importante riferimento territoriale della sanità pubblica. 
Un riferimento per la nostra comunità nonché per quelle del comprensorio.

Ed è proprio questa circostanza una delle ragioni che avrebbe dovuto motivare il nostro Comune a porre immediato rimedio al non funzionamento del palo della pubblica illuminazione.

Credo inoltre che l'attuale situazione non è confortante, rassicurante  e d'ausilio per i medici che vi prestano servizio, già alle prese con i disagi propri di una struttura alquanto problematica.

Ma immaginabile è anche il disagio di coloro che ricorrono alle prestazioni assistenziale del Presidio.

Sono intanto trascorsi quasi tre mesi dal black out e nulla è stato fatto per illuminare doverosamente ed adeguatamente la struttura e l'area antistante.

Eppure, visto che il Municipio dista pochi metri dalla struttura sanitaria, sarebbe bastato (e potrebbe bastare) un filo elettrico "volante" con annesso faretto per rimediare anche provvisoriamente all'emergenza.








Il palo dell'illuminazione pubblica fuori uso:


Non vorrei apparire pedante, ripetitivo, MA ... devo richiamare ancora una volta la questione del Parco Giochi, e domando se non sia una contraddizione, un paradosso che mentre la sede del Servizio di Continuità Assistenziale è oscurata, il Parco Giochi "transennato e CHIUSO PER ALLUVIONE" continui ad essere illuminato a giorno, e per l'intera nottata:
                                     

 

Un'ultima annotazione.

Ho notato che manca un'adeguata segnaletica stradale che indirizzi alla sede del Servizio i cittadini delle altre comunità.

Se non sbaglio, sono solo due i cartelli segnaletici: entrambi a poche decine di metri dal sede. Uno all'altezza della curva che conduce in Piazza XXII Giugno e l'altro immediatamente dopo, all'altezza della seconda curva:



                                                                                                                                                                                          


SI POTREBBE INTEGRARE LA SEGNALETICA ANCHE AGLI INGRESSI DEL PAESE?


Ponte, 5 gennaio 2016                                     giacomo de angelis

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