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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

giovedì 12 novembre 2015

Il sopralluogo di RAI TRE nella ZONA INDUSTRIALE.

"Al minuto 15.30 di ieri 11 novembre l'inchiesta di Rino Genovese per RaiTre
Ponte (Bn) Zona Industriale, acqua e fango nelle aziende, un disastro che si poteva evitare. Ora è urgente la messa in sicurezza dell'area".

Interessante trasmissione. 

Interessante -ma già nota- la denuncia degli imprenditori Enzo Rillo e Libero Sica contro il dissesto idrogeologico del territorio.

Ma, perché ce ne ricordiamo solo ora?

Non intendo essere polemico (per modo di dire), ma mi sia consentito chiedere per quale ragione negli anni si è continuato a dare credito "politico" proprio a coloro che stavano gestendo in malo modo il territorio?

Non solo, ma -tanto per "non" polemizzare- ci siano resi conto che negli anni sono stati "ghettizzati, emarginati e ignorati" proprio coloro che avevano allarmato amministratori e amministrati sui possibili disastri provocati dalla violazione degli esistenti equilibri idrogeologici del nostro territorio?

Ahhh, cette cette. Ahhh cette cette, ma chilli rumpevano o cazzo!

Chiedo scusa per l'espressione scurrile, ma quanne ce vo' ce vo'!

Sarà anche vero, ma quegli amministratori di MINORANZA rompevano semmai i .... piani a coloro che se vulevane magnà a città!

Espressione questa presa a prestito dal compianto Pino Daniele.

E' un tantino esagerata, ma è di un certo effetto.

Ad ogni modo, se pur rompevano, ... rompevano per tutelare interessi non di una parte, ma dell'intera comunità (anche di coloro che intanto continuavano -nonostante la condivisione delle iniziative- ad osteggiarli e a minimizzarne l'azione e la presenza, non disdegnando nel contempo ad incassare i risultati che -nonostante la loro "minoranza"- quei consiglieri pur ottenevano).

Insomma, un tipico atteggiamento di evidente opportunismo.

Ad ogni modo, e bando alle esternazioni, seguono alcuni articoli datati sulla PROBLEMATICA che legittimamente i due imprenditori hanno ora ribadito all'attenzione della pubblica opinione.

COMUNQUE, UNO SFACELO ANNUNCIATO!

Questo articolo l'avevo dimenticato:



Quest'altro, invece, l'ho già "utilizzato" per le macerie di Palazzo Venezia, ma lo riutilizzo anche per le macerie della Zona Industriale:
                       
Questa, invece, è una intervista su IL MATTINO rilasciata dal Sig. Achille Biele, direttore del periodico BENEVENTO.

Nella parte finale dell'intervista c'è il richiamo alla problematica idrogeologica della Zona Industriale:

Chiudo con un'articolo de Il SANNIO Quotidiano del 1998 in cui si riporta qualche mia dichiarazione sull'inopportunità di un Piano Regolatore Generale che classificava edificabili aree soggette anche a ... frane e che non rispettava i vincoli idrogeologici -tra l'altro- della Zona Industriale:




Ponte, 12 novembre 2015              giacomo de angelis

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