Il marciapiede sul fiume Calore, tra vandalismo ed incuria. Ignoti, qualche mese fa, hanno iniziato a scardinare ed a gettare giù, sul greto del fiume, i blocchi in pietra posti a copertura del muro laterale del marciapiede. Perché l’hanno fatto? Forse per “comunicare” –con il linguaggio degli stolti e degli irresponsabili- che per il belvedere sul fiume Calore (seppure modesto) sarebbe stata certamente più adatta una ringhiera e non un invasivo muro? Naturalmente, la mia è una battuta. Gli ignoti l’hanno fatto solo perché sollecitati dalla loro stupidità. Ma a proposito di ringhiera, avete intanto notato lo stato di manutenzione delle poche decine di metri lineari di quella “incorniciata” nel muretto vandalizzato? Avrò qualche problema di vista, ma mi riesce alquanto difficile individuare il suo colore originario, che praticamente dovrebbe essere quello di un'anonima vernice antirugine applicata prima della sua installazione. Purtroppo non è questione di deficit visivo, ma più semplicemente di carenza della più elementare manutenzione; infatti, dopo la sua posa in opera avvenuta nel 2004, la ringhiera non è stata mai verniciata. E tale circostanza è indicativa dell’attenzione finora riservata alla manutenzione delle opere pubbliche dagli amministratori comunali, passati, presenti e –considerando le ufficializzazioni delle candidature per le imminenti elezioni amministrative- anche futuri. Ma ritorniamo all’episodio delle pietre gettate a fiume. E’ l’ennesimo atto vandalico a danno delle nostre già bistrattate strutture pubbliche; va indubbiamente condannato ed anche perseguito. Tuttavia, sia per individuare e perseguire i colpevoli e sia per prevenire azioni inconsulte, è necessario ripristinare la videosorveglianza, almeno sui punti strategici. La videosorveglianza, altro risultato “eccellente” dei nostri amministratori di carriera; costata 20 mila euro, avrebbe dovuto –nelle loro intenzioni- funzionare anche senza la necessaria manutenzione (?). Ad ogni modo, sono circa sette i blocchi di pietra che attendono di essere ripescati e riposizionati sul parapetto. Un’operazione da fare in tempi celeri per evitare che il demenziale “domino” possa riprendere, facilitato anche dall’instabilità delle pietre adiacenti a quelle scardinate. Non solo, ma l’intervento è necessario anche per il decoro urbano del paese; sarà l’occasione anche per verniciare –finalmente- le ringhiere? Si spera. Comunque, se ciò accadrà, una volta aperto il secchiello di vernice si allunghi una mano … di pittura anche ai tubolari arruginiti del muro della soprastante rampa che conduce al passaggio a livello. “Pure sti quatte struppuni i fierre arrugginute” aspettano una mano di vernice, dal lontano 1992! Ponte, lì 22 marzo 2014 giacomo de angelis
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marciapiede sul fiume Calore, lato torrente Alenta |
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uno dei blocchi in pietra scardinati e scaraventati sul greto del fiume |
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altro scempio |
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marciapiede lato centro abitato |
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il "domino": via uno, via due ... |
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un'immagine ravvicinata dello scempio |
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blocchi in attesa di ripescaggio |
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un altro |
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un altro ancora |
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immagine zummata del precedente blocco |
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il vicino e nuovo viadotto |
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le ringhiere con evidenti segni di rugine |
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la ringhiera |
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i segni della rugine |
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immagine più ravvicinata |
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immagine emblematica della soprastante "ringhiera" |
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consola l'immagine del paese |
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la rampa che conduce al passaggio a livello di "Chiana Taverna" |
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