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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

venerdì 14 marzo 2014

LE ANOMALIE DEL SERVIZIO IDRICO CITTADINO

Chi controlla la Ge.se.sa., gestore del servizio idrico integrato di Ponte? Questa la domanda “d’esordio” di un mio recente articolo pubblicato su GAZZETTA di BENEVENTO il 25 gennaio 2014, e riguardante le anomalie del servizio. Una domanda obbligata, poiché la Ge.se.sa. Spa continua a violare sistematicamente il contratto di servizio ed ulteriori e puntuali impegni contrattuali assunti con la sottoscrizione di un'appendice del contratto (il famoso Addendum approvato il 6 marzo 2007 dalla maggioranza consiliare guidata dal sindaco Mario Meola, con al suo fianco il vice Domenico Rosario Ventucci). Né il sindaco Ventucci e la sua maggioranza, né il capo gruppo di minoranza Meola e la sua squadra sono finora intervenuti a tutela degli utenti. Tuttavia, questo immobilismo NON PUO’ SORPRENDERE se si considera che ad inventarsi nel 2004 un ILLEGITTIMO affidamento del servizio alla suddetta Spa è stato l‘allora sindaco Meola e la sua maggioranza; e NON PUO’ SORPRENDERE anche perché, a inventarsi nel 2007 un altrettanto ILLEGITTIMO salvagente per evitare la cessazione dell’affidamento (deliberato dopo la pubblica denuncia dell'irregolarità da parte della minoranza pro-tempore) è stato sempre il sindaco Meola, con al suo fianco – però- anche il vice Ventucci (ora sindaco). Costoro hanno tergiversato e taciuto persino sulla restituzione agli utenti di un illegittimo canone per la depurazione nonostante l’evidenza dell’abuso. Visto l’immobilismo ed il silenzio di maggioranza e minoranza, lo scorso 13 gennaio ho ritenuto di dover tentare una “sortita” per sollecitare una qualche reazione che potesse salvaguardare me e tanti altri utenti. Ho così elencato a Ge.se.sa. e sindaco le irregolarità della fatturazione anno 2013. Purtroppo, sono oramai trascorsi due mesi, ma nessun chiarimento mi è stato inviato, neppure per controbattere le mie perplessità e critiche. Queste le irregolarità (o presunte tali) che ho elencato nella mia missiva: 1. la mancata trasparenza sul sistematico aumento delle tariffe, del quale non si comunicano o pubblicano le disposizioni regolamentari e/o attuative che lo consente ed autorizza; 2. la mancata restituzione in bolletta della componente tariffaria relativa alla “remunerazione del capitale”, che è stata abrogata dal referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011; 3. la fatturazione quadrimestrale dei consumi (due di acconto e una finale che peraltro prevede due tipologie di calcolo: una di conguaglio e un’altra di acconto), che viola il famoso “l’addendum al contratto di servizio”, approvato con deliberazione consiliare n. 6 del 6.3.2007. L’Addendum, infatti, prevede l’emissione per ogni anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre) di due fatture semestrali, una in “acconto” –da calcolarsi o sulla base di lettura o sulla base del consumo effettuato da ciascun utente del primo semestre dell’anno precedente- ed una a “conguaglio” dopo aver compiuto un giro completo di lettura dei contatori idrici”; 4. la palese violazione dell’art. 2 punto 7 dell’Addendum al contratto, giacché per il calcolo dei consumi la Ge.se.sa. utilizza il metodo pro-die, che determina un’arbitraria maggiorazione degli importi fatturati agli utenti; 5. Il periodo di riferimento del consumo annuale non è sempre di dodici mesi. Per il consumo anno 2013, infatti, è stato di tredici mesi. Una violazione del contratto e un evidente sforamento del periodo temporale di riferimento per fasce di consumo e relative tariffe; ciò provoca un’ulteriore lievitazione degli importi a carico degli utenti. In tredici mesi, infatti, si utilizza più mc di acqua che non in dodici e tale circostanza provoca l’accesso alle fasce di consumo e tariffarie superiori; 6. dulcis in fundo, le perplessità sulla legittimità del pagamento del canone depurazione. In merito è quanto mai necessario che sia la Ge.se.sa. e sia il Comune chiariscano l’effettiva situazione del depuratore comunale. Funziona? E per quali zone del paese? E queste domande scaturiscono non solo alla luce della recente indagine dell’Autorità Giudiziaria sul funzionamento dell’impianto, quanto dalla circostanza che sono stati intanto effettuati lavori di ripristino della sua funzionalità. Una circostanza, questa, documentata sia dalla nota –del 10 luglio 2013- con cui la Gesesa ha chiesto al Comune l’autorizzazione ad effettuare interventi di ripristino della funzionalità dell’impianto, e sia anche dalla conseguente deliberazione di giunta comunale n° 75 del 26 settembre 2013 che ha autorizzato. Ebbene, tali lavori sono stati eseguiti? E per quanti mesi il depuratore non ha funzionato? Infine, se il depuratore non ha funzionato (a causa del suo “malfunzionamento” e per l’effettuazione dei lavori di ripristino eseguiti), perché per l’anno 2013 la Ge.se.sa. ha fatturato il canone per l’intero anno? A queste domande ne aggiungo ora un’altra, quella relativa alle analisi “necessarie e/o prescritte per controllare le caratteristiche qualitative dell’acqua distribuita”. E la pongo soprattutto considerando la continua necessità di pulire o sostituire i filtri dei rubinetti a causa dell’alta “concentrazione” di calcare. E’ normale? Ma le analisi sono intanto effettuate? Presumo di sì, ma perché allora non pubblicarle all’albo pretorio? Ponte, lì 14 marzo 2014 giacomo de angelis

Deliberazione consiliare n. 6 del 10.2.2004 con cui fu ILLEGITTIMAMENTE affidato alla Ge.se.sa. SpA la gestione del servizio idrico integrato



articolo sulle anomalie di fatturazione dei consumi idrici e di gestione del servizio idrico
 

deliberazione consiliare n. 38 del 29.11.2005 con cui si deliberò la cessazione dell'affidamento del servizio alla Gesesa

pagina 1 della richiesta -inviata a Gesesa e Sindaco in data 13 gennaio 2014- di chiarimenti sulla fatturazione dei consumi idrici anno 2013 nonché sul funzionamento dell'impianto di depurazione

pagina 2 della richiesta di cui sopra


deliberazione n° 6 del 6 marzo 2005 con cui l'amministrazione Meola-Ventucci ", cambiando orientamento rispetto alla precedente deliberazione, "salvò" l'illegittimo affidamento della gestione idrica alla Ge.se.sa.

  

4 commenti:

  1. Vi lamentate sempre....
    Vi vorrei far stare con il cabib come ci sto io.
    Voi la potete bere l'acqua a ponte e il calcare non sapete neanche cos'è. ...
    Non vi sta bene mai nulla....

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    1. Sig.ra Pedicini, mi scusi per le imprecisioni e qualche strafalcione grammaticale, ma il mio concetto è chiaro. buona giornata

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    2. Proverò -per l'ennesima volta- a comunicare con la Sig.ra Pedicini.
      Non conosco le criticità del servizio idrico gestito dal Cabib che l'angoscia. Conosco, comunque, quelle del nostro gestore, la SpA Gesesa. Lei si è soffermata solo sull'ultimo punto della mia disamina, quello delle analisi, della loro mancata pubblicazione e quello dell'eccesso di calcare, che pur rappresentano un problema. Ad ogni modo, non credo che gli altri punti che ho elencato rappresentino delle sciocchezzuole e semplici pretesti per lametarsi: l'aumento sistematico delle tariffe senza che siano indicati i presupposti normativi; le arbitrarie maggiorazioni delle bollette a causa di un metodo di calcolo già contestato, e che un successivo accordo tra Gesesa e Comune ha "bandito"; il pagamento del canone della depurazione sebbene il depuratore non funzioni o non sia collegato alla rete fognaria degli utenti; la mancata restituzione delle quote capitale, così come abbiamo votato con uno specifico referendum; ... ed anche l'immobilismo degli amministratori (di maggioranza e di minoranza) che sono pur stati eletti per tutelare gli amministrati (i loro elettori). E' questa una vuota e pretestuosa "lagna" o piuttosto la richiesta del rispetto di un contratto (coscientemente sottoscritto dalle parti: Gesesa e Comune) e della normativa? Cordialmente

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