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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

domenica 29 gennaio 2017

Dopo oltre un anno dall'alluvione e nubifragio, molte, tante le attese da soddisfare.


Dopo oltre un anno dal violento nubifragio del 15 ottobre 2015, quasi tutte le precarietà sono ancora in attesa di essere riparate. 

Di fatto, registriamo solo qualche intervento cittadino: la messa in sicurezza di parte dell'invaso sulla testa di palazzo Venezia; qualche intervento d'urbanizzazione nel centro abitato in occasione della tappa del Giro d'Italia:




Poi, per il resto, si è in attesa di una risposta.

Una recente riacutizzazione di una persistente precarietà, ulteriormente alimentata dal nubifragio del 2015, ha recentemente compromesso la sicurezza di due abitazioni alla Via Campo Sportivo, con conseguente provvedimento di evacuazione delle famiglie interessate. 

Non intendo lanciare strali alla cecata e fare della facile e demagogica speculazione, ma non credo che tutti gli opportuni interventi di ripristino siano assoggettati alle farraginose procedure burocratiche del sistema Italia.

Ad ogni modo, l'anno e mezzo oramai trascorso e la latitanza degli attesi interventi ha messo in luce, in maniera evidente, la inopportunità di talune sconsiderate decisioni emergenziali. Tra queste, quella di accantonare i cosiddetti rifiuti alluvionali in pieno centro abitato: nell'area della cosiddetta Casa Protetta per Anziani, e -soprattutto- in adiacenza del Cimitero Comunale, CHE AD OGGI SONO ANCORA LI' 






Cosa poi dire delle strade rurali, della loro evidente precarietà.

Eppure era parso che il Comune si fosse attivato in merito. All'ufficio tecnico, che aveva già -e tempestivamente- rappresentato le varie emergenze stradali e la necessità di metterle in sicurezza, la giunta municipale aveva chiesto di integrare la perizia con la quantificazione dei costi.

L'ufficio tecnico ha prontamente adempiuto anche questa incombenza, ma -è praticamente trascorso un anno- e la giunta non ha ancora deliberato alcunché.

E allora?

E allora c'è chi -per mettere un rappezzo allo "strappo" dell'alluvione e dell'immobilismo del Comune- è stato costretto a rimboccarsi le maniche autonomamente (con mezzi propri e ...):

Comunque, l'espressione del Sig. Leone non appare distensiva.
Chissà quanti pensierini gironzolano nella sua testa?













Quest'è quanto ho constatato personalmente, e per pura coincidenza, in quella che -per intuito- ritengo essere uno dei due rami della cosiddetta Via Canale (pardon, Candele)


Non ho la certezza del nome della strada giacché manca l'apposito cartello di toponomastica stradale, come le foto dimostrano!

Questo "l'accesso" all'arteria per chi proviene dal territorio di Casalduni. Siamo comunque in prossimità della discarica comunale di Vado della Lota.

E non credo che sia questo il cartello stradale!




Questo, INVECE,  "l'accesso" all'arteria per chi proviene da Ponte percorrendo quella che dovrebbe essere Via Candele.







Intanto, questo è lo stato, il degrado della strada che indubbiamente non garantisce la sicurezza degli utenti, nonostante la buona volontà dei residenti:











Tuttavia, quest'anonima Via è in buona compagnia! 

Infatti, a poche centinaia di metri di distanza c'è un'altra Via senza nome, o meglio, senza cartello di toponomastica stradale.

Comunque, dovrebbe trattarsi di Via Staglio. 
Anche quest'arteria, che ha patito gli eventi del nubifragio, è in attesa degli opportuni interventi per la messa in sicurezza:

Questo è il primo ponticello sconquassato dalle violente acque torrenziali:




Questo il secondo!

A distanza di oltre un anno dal nubifragio, la divelta rete color ARANCIO in plastica -apposta per delimitare l'area a rischio e per segnalarla all'attenzione degli utenti della strada- sembra essere l'UNICA testimonianza dell'intervento del Comune!?





INFINE, questo è terzo ponticello:





Insomma, è fuor di discussione che la situazione non è affatto rassicurante per gli utenti della strada e i residenti!

Per finire, e per integrare il quadro poco rassicurante delle precarietà delle strade rurali, ecco le foto di una stradina (anch'essa senza cartello toponomastico) che s'inserisce sulla Via Staglio e che è a servizio di una vasta area agricola: 







Chissà, mi domando, se la mancata realizzazione degli interventi di messa in sicurezza sia strettamente correlata alla mancanza dei cartelli toponomastici stradali?

Della serie: "No Martini, no party! No cartello, no interventi?".

Ovviamente è una battuta visto che eguale trattamento il Comune ha riservato anche alle strade rurali con tanto di cartello di toponomastica stradale.


Ponte 29 gennaio 2017                           giacomo de angelis


























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