Credo, anzi ne sono certo, che
avresti gradito che Ti dedicassi quattro righi, Andrea.
L’ho già fatto per altri eventi,
gioiosi e sereni, che hanno allietato Te e la Tua Famiglia.
L’ultimo l’ho dedicato ai Tuoi 70 anni (due estati fa):
L’ultimo l’ho dedicato ai Tuoi 70 anni (due estati fa):
Immagine non nitida, purtroppo, come anche quella che segue. |
Purtroppo, questa volta, mi tocca farlo per la Tua dipartita. Sì, DIPARTITA, senza fronzoli, senza metafore o giri di parole, come d’altronde nel Tuo stile.
Non sei più in Vita, ma –come
ogni persona, soprattutto se cara- resti tra noi, Andrea.
Come quelle che Ti hanno
preceduto, ora sei nell’infinito Regno delle persone che nascono, crescono e …
poi “dipartiscono”. E’ una semplice ed ineludibile regola che a tutti noi -prima
o poi- sarà applicata.
Per scrivere questi quattro
righi, caro Andrea, ho voluto sedermi al Tuo posto, quello del soggiorno dove
trascorrevi molto del Tuo tempo e dove ricevevi visite ed amici.
Farlo mi ha dato la carica, ma ho
dovuto pagare dazio: mi sono emozionato ed ho pianto. Lacrime di rabbia, per un
destino non in sintonia con la Tua Persona, e lacrime di tristezza per la Tua
morte.
Se il destino Ti fosse stato
amico, tutti –familiari ed amici- avrebbero potuto godere ancora della Tua
inimitabile Persona.
Una Persona che non lamentava le
sue traversie di salute. Una Persona che –nonostante tutto- accoglieva con l'immancabile sorriso coloro che gli facevano visita e cercava di metterli a proprio agio; e dopo i convenevoli, dava spazio a qualche aneddoto lieto e goliardico della “storia” pontese.
Sì, ci mancheranno ora i Tuoi
racconti, le tante storielle della Tua gioventù caratterizzata dalle privazioni
e dalle difficoltà dell’epoca, ma anche, e soprattutto, da amicizia immutata ed
immutabile nonostante tutto.
Ci mancheranno anche quella -per certi versi invidiabile- ERRE francese (o moscia, per essere schietto come lo sei stato Tu, Andrea) e quella pacata inflessione che ingentilivano il Tuo vocabolario.
Ci mancheranno anche quella -per certi versi invidiabile- ERRE francese (o moscia, per essere schietto come lo sei stato Tu, Andrea) e quella pacata inflessione che ingentilivano il Tuo vocabolario.
I Tuoi racconti erano precisi e
ricchi di particolari, anche di sfumature al punto che –almeno io- avevo la
sensazione di guardare un cortometraggio, in bianco e nero, tipico degli
anni 50, 60 ed anche 70 in cui i racconti erano incorniciati.
Eri un impareggiabile testimone del
nostro Paese e della sua epoca passata.
Comunque, non eri solo uno
“storico”, ma anche un attento osservatore delle vicende che il nostro Paese
aveva vissuto nel passato prossimo e che viveva nel presente; anche quelle di “politica”
locale.
Ed anche su questi eventi paesani
contemporanei era interessante, e pure utile, ascoltare le Tue analisi e le Tue
conclusioni, a volte laconiche e azzeccate!
Insomma, eri –nonostante non
frequentassi da tempo luoghi di incontro e … dibattito- un Concittadino attento e partecipe.
Peccato. Davvero peccato per una
sorte taccagna che ci ha privato anzitempo della Tua compagnia.
Ci mancherai!
A questo punto, ho sforato abbondantemente i quattro righi e devo concludere.
Come?
Con poche e sincere parole: sei
stato, anzi, sei l'Amico che tutti vorrebbero.
Ore 22,17 del 19 giugno 2016. Giacomo
Di seguito, allego delle fotografie di Andrea, soprattutto degli anni passati, gentilmente inviatemi dalla nipote Antonella:
Ponte, 25 giugno 2016 giacomo de angelis
Ciao Andrea, un saluto anche da parte mia e di Giovanna. Purtroppo la lontananza fa sì che i rapporti si allentino perché la vita è fatta di presenze, di condivisione, di racconti e confidenze che fanno parte della quotidianità. Comunque noi non possiamo dimenticare le nostre uscite giovanili qui a Milano, le risate, la compagnia simpatica che ci hai regalato quando, da ragazzi, si pensava ad essere allegri e a fare progetti per il futuro. Sei stato amico oltre che cugino.
RispondiEliminaVogliamo inviarti un grande abbraccio, perché nella realtà in cui sei ora, sappiamo, lo accoglierai con gioia. Ringraziamo anche il Sig. Giacomo che ci ha raccontato tante cose di te che non sapevamo. Siamo vicini a tutta la tua famiglia con tutto il nostro affetto. Gianni e Giovanna
Ciao Andrea, un saluto anche da parte mia e di Giovanna. Purtroppo la lontananza fa sì che i rapporti si allentino perché la vita è fatta di presenze, di condivisione, di racconti e confidenze che fanno parte della quotidianità. Comunque noi non possiamo dimenticare le nostre uscite giovanili qui a Milano, le risate, la compagnia simpatica che ci hai regalato quando, da ragazzi, si pensava ad essere allegri e a fare progetti per il futuro. Sei stato amico oltre che cugino.
RispondiEliminaVogliamo inviarti un grande abbraccio, perché nella realtà in cui sei ora, sappiamo, lo accoglierai con gioia. Ringraziamo anche il Sig. Giacomo che ci ha raccontato tante cose di te che non sapevamo. Siamo vicini a tutta la tua famiglia con tutto il nostro affetto. Gianni e Giovanna
Vi ringrazio per l'apprezzamento manifestato per i muei "quattro righi" dedicati all'Amico Andrea; e sono contento che il mio sfogo sia stato condiviso anche da tanti familiari ai quali, ancora una volta, rinnovo la mia solidarietà.
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