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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

domenica 6 novembre 2016

IV NOVEMBRE: Casalduni ricorda i suoi Caduti e rende omaggio a Nicola De Angelis, soldato disperso.

IV novembre: Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate e Giornata Commemorativa della vittoria italiana nella prima guerra mondiale.

La comunità casaldunese, anche quest'anno, ha inteso allestire una manifestazione commemorativa degna per i suoi tanti Martiri:





Alla Santa Messa officiata da Don Flaviano Foschini nella suggestiva Chiesa di Santa Maria Assunta (davvero stimolante la sua omelia con cui -agli alunni delle scuole primaria e secondaria- ha ricordato i doveri dell'obbedienza e dello studio), ed alla quale hanno partecipato -in rappresentanza dell'amministrazione comunale- il sindaco Pasquale Iacovella, l'assessore Luigi Nave e il consigliere comunale Pina D'Aloia, è seguito il momento solenne della deposizione della corona d'alloro al Monumento ai Caduti, accompagnata dai canti intonati dalle scolaresche presenti:













A conclusione di questo ulteriore momento di solenne ricordo, nella sala consiliare del vicino municipio c'è stata la presentazione dell'opuscolo "Storia di una valigetta di cartone" a cura dell'autore Mirko Borrelli:




Ad introdurre tale iniziativa il sindaco Pasquale Iacovella, che -unitamente a Nicola Bove, presidente della locale Pro Loco, e a Carlo Guglielmucci, amico e ricercatore storico- ha curato l'introduzione e la presentazione dell'interessante lavoro di ricerca condotto dall'autore. 
Tutti e tre hanno apprezzato il lavoro di Mirko, e tutti e tre hanno, tra le altre cose, sottolineato che la tragica storia di uno dei tanti nostri incolpevoli conterranei sacrificati sull’altare della Patria sarà ricordata con riconoscenza:

Questo, per l'appunto, quanto il sindaco Iacovella ha scritto nell’introduzione dell'opuscolo: “Colgo l’occasione per porgere all’attenzione di tutti la proposta di intitolare uno spazio del nostro splendido paese a quel Piroscafo, a quei giovani soldati e al nostro Nicola”.






Questo, poi, quanto scritto dal presidente della Pro Loco di Casalduni, Nicola Bove, che nella presentazione dell'opuscolo dichiara : “Mirko, permettimi di suggerirti che il soldato Nicola De Angelis, nell’aver servito la Patria, amato dai suoi cari, e grazie anche al tuo opuscolo, rimarrà imperituro nel ricordo di noi tutti, ora e sempre”.

Infine, queste il pensiero espresso dal ricercatore storico Carlo Guglielmucci, che nelle sue osservazioni ha scritto, tra le altre cose: “Il suo corpo scomparve negli abissi ma il suo amore rimase tra noi. Grazie Mirko per avercelo fatto conoscere e averlo reso immortale col tuo pregevole opuscolo”.).


La targa con cui la Pro Loco ha inteso ringraziare l'autore, Mirko, per il suo lavoro:


Nel corso della presentazione il sindaco Iacovella ha voluto concedermi l'onore di esprimere anche le mie considerazioni.
Ebbene, non ho potuto esprimerle appieno perché l'emozione mi ha per così dire bloccato.

Ebbene sì. Mi sono emozionato nel corso del mio intervento perché nel soldato Nicola De Angelis ho rivisto mio padre, Pietro De Angelis, anche lui nato a Casalduni nel 1923, anche lui arruolato presumibilmente insieme a Nicola, anche lui destinato all'isola di Rodi, anche lui imprigionato dai tedeschi dopo l'armistizio, anche lui poi destinato ai campi di prigionia in Germania.



Non so se si conoscessero. Presumo di sì essendo coetanei e dello stesso paese. Presumo che si fossero anche incontrati sull'isola di Rodi. Tuttavia, il piroscafo sul quale imbarcarono PAPA' non affondò e così, diversamente dallo sfortunato compaesano NICOLA, sopravvisse e fu deportato in Germania in uno dei tanti campi di prigionia. 

...  e Papà spesso mi raccontava le sue traversie, le sofferenze patite e le comprensibili paure provate, anche per il mare che non aveva mai visto.
Due vite parallele, ma 
 un destino diverso!

Ecco cosa ha originato la mia commozione. 

Chiudo questa malinconica pagina con le immagini dell'attenta platea:









Ponte, 6 novembre 2016      giacomo de angelis



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