IV novembre: Giornata dell'Unità Nazionale
e delle Forze Armate e Giornata Commemorativa della vittoria italiana nella prima
guerra mondiale.
La comunità casaldunese, anche quest'anno, ha inteso allestire una manifestazione commemorativa degna per i suoi tanti Martiri:
Alla Santa Messa officiata da Don Flaviano Foschini nella suggestiva Chiesa di Santa Maria Assunta (davvero stimolante la sua omelia con cui -agli alunni delle scuole primaria e secondaria- ha ricordato i doveri dell'obbedienza e dello studio), ed alla quale hanno partecipato -in rappresentanza dell'amministrazione comunale- il sindaco Pasquale Iacovella, l'assessore Luigi Nave e il consigliere comunale Pina D'Aloia, è seguito il momento solenne della deposizione della corona d'alloro al Monumento ai Caduti, accompagnata dai canti intonati dalle scolaresche presenti:
A conclusione di questo ulteriore momento di solenne ricordo, nella sala consiliare del vicino municipio c'è stata la presentazione dell'opuscolo "Storia di una valigetta di cartone" a cura dell'autore Mirko Borrelli:
Ad introdurre tale iniziativa il sindaco Pasquale Iacovella, che -unitamente a Nicola Bove, presidente della locale Pro Loco, e a Carlo Guglielmucci, amico e ricercatore storico- ha curato l'introduzione e la presentazione dell'interessante lavoro di ricerca condotto dall'autore.
Tutti e tre hanno apprezzato il lavoro di Mirko, e tutti e tre hanno, tra le altre cose, sottolineato che la tragica storia di uno dei tanti nostri incolpevoli conterranei
sacrificati sull’altare della Patria sarà ricordata con riconoscenza:
La targa con cui la Pro Loco ha inteso ringraziare l'autore, Mirko, per il suo lavoro:
Nel corso della presentazione il sindaco Iacovella ha voluto concedermi l'onore di esprimere anche le mie considerazioni.
Ebbene, non ho potuto esprimerle appieno perché l'emozione mi ha per così dire bloccato.
Ebbene sì. Mi sono emozionato nel corso del mio intervento perché nel soldato Nicola De Angelis ho rivisto mio padre, Pietro De Angelis, anche lui nato a Casalduni nel 1923, anche lui arruolato presumibilmente insieme a Nicola, anche lui destinato all'isola di Rodi, anche lui imprigionato dai tedeschi dopo l'armistizio, anche lui poi destinato ai campi di prigionia in Germania.
Non so se si conoscessero. Presumo di sì essendo coetanei e dello stesso paese. Presumo che si fossero anche incontrati sull'isola di Rodi. Tuttavia, il piroscafo sul quale imbarcarono PAPA' non affondò e così, diversamente dallo sfortunato compaesano NICOLA, sopravvisse e fu deportato in Germania in uno dei tanti campi di prigionia.
... e Papà spesso mi raccontava le sue traversie, le sofferenze patite e le comprensibili paure provate, anche per il mare che non aveva mai visto.
Due vite parallele, ma
un destino diverso!
Ecco cosa ha originato la mia commozione.
Chiudo questa malinconica pagina con le immagini dell'attenta platea:
Ponte, 6 novembre 2016 giacomo de angelis
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