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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

mercoledì 11 maggio 2016

Padre Pier Crisologo Botte ci ha lasciati.


Giornata triste per la comunità pontese, e soprattutto per i parrocchiani di S.Anastasia Martire:






In mattinata -presso l'Ospedale G. Rummo di Benevento, ove era stato ricoverato da qualche settimana per l'aggravarsi delle sue già precarie condizioni di salute- è spirato Padre Pier Crisologo Botte, qui in un'immagine del 20 luglio 2015:



Una grave perdita umana, ma soprattutto spirituale, e non solo per la nostra piccola comunità.

Altri, più di questa "finestra", potranno o dovranno trattarne la FIGURA ed argomentarne con la necessaria e dovuta competenza la sua nobile missione di Evangelizzatore.

Tuttavia, qualche opportuna considerazione posso fare, alla luce della mia modesta esperienza di fedele e di parrocchiano.

Come ho già scritto in un post del 21 luglio 2015, in occasione del 63° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Padre Pier Crisologo ha indubbiamente rappresentato un positivo esempio di Vita Cristiana:

                   

"Una presenza iniziata nel 1987 e da subito caratterizzata dalla tenacia e perseveranza con cui ha richiamato i suoi fedeli ad osservare ed adempiere con la dovuta costanza e diligenza 
la parola del Signore". 

Chi ha avuto modo di conoscerlo ne avrà indubbiamente apprezzato le doti di fervente credente e attento ed acuto predicatore ed evangelizzatore. 

Le sue omelie erano dei decisi e convinti ammonimenti a non lasciarci deviare dalla paganità, a perseverare sulla retta Via indicataci con il sacrificio di Gesù Cristo.

Ammonimenti, dunque, per scuoterci dal tepore e dai pericoli di una società assuefatta al consumismo ed all'egoismo.

E li dispensava sempre, nelle celebrazione eucaristiche della domenica come in quelle per un matrimonio o per un funerale, oppure per la prima comunione. 

Non c'era differenza alcuna!

Erano tutte occasioni propizie per rappresentare all'assemblea dei fedeli le sue riflessioni, le sue analisi e, soprattutto, la Parola di Dio.

Ci mancheranno ora!

Ad ogni modo, Padre Pier Crisologo è stato un esempio vivente di carità, di altruismo, di semplicità e di povertà, in coerenza con il significato del suo Saio.

Non ha lesinato risorse per i poveri e per le popolazioni africane, ai quali ha sistematicamente destinato "beneficenza".

Un esempio -anche raro- di coerenza cristiana, delle parole nei fatti, delle prediche nella condotta!

Alcune sue immagini, in occasione della cerimonia e dei festeggiamenti per il 63° anniversario dell'ordinazione sacerdotale:





                                                                           



















Condoglianze ai familiari.

Condoglianze poi a coloro che per anni hanno fattivamente collaborato con Padre Piero per le attività parrocchiali, e che per anni -poi- lo hanno accudito e curato. 

Ponte, 11 maggio 2016                        giacomo de angelis


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