Come altri concittadini "fuori del Comune", sono convintamente interessato alle sorti del paese e del suo territorio.
Lo sono per compartecipare alla gestione del Paese, ed anche al suo decoro.
Non sono portatore di VERITA', ma credo che -pure per l'esperienza amministrativa maturata tra gli scranni del Comune, e anche fuori- qualche modesto suggerimento posso dare.
Ciò detto, passo alla questione all'ordine del giorno: "il verde pubblico, o meglio, le erbacce pubbliche".
Nonostante il lavoro del personale comunale delegato al compito, integrato da qualche mese da tre operose unità "arruolate" nell'ambito di qualche progetto/opportunità formativa e occupazionale giovanile (in merito, comunque, il Comune non lo ha ancora formalizzato all'albo pretorio), non sembra affatto agevole far fronte a tutte le problematiche del caso. E ciò, beninteso e ripeto, nonostante il lavoro attento e constante di queste 5 unità.
Consapevole di tali difficoltà, avevo suggerito due iniziative finalizzate allo scopo: il "Baratto Amministrativo" ed il "Servizio di Volontariato Cittadinanza Attiva", già adottati presso altri Comuni.
In merito sono stati redatti gli appositi regolamenti, condivisi e sottoscritti da Peppe Meola e Lorenzo Leone; il 30 dicembre scorso ho provveduto consegnarli in Comune con nota di accompagnamento/spiegazione indirizzata a sindaco, assessori e consiglieri comunali + segretario comunale.
Per sintetizzarne il contenuto e l'obiettivo ripeto pedissequamente un passaggio del post pubblicato su questa Finestra il 19 gennaio:
"Sottolineo che le due opportunità prevedono distinte forme di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini alla cura/manutenzione del paese:
- il baratto amministrativo si aggiunge ad altri interventi di sostegno sociale ed è considerato una forma d'intervento di politica sociale in favore di cittadini che vivono una condizione economica critica;
- il servizio di volontariato cittadinanza attiva, invece, rappresenta lo strumento tecnico-amministrativo per coinvolgere i cittadini in progetti di manutenzione ordinaria del paese. La possibilità di ottenere una riduzione della TARI non è la contropartita dovuta per l'attività che il cittadino mette a disposizione del Comune; non è un "do ut des", cioè una compensazione, ma -più semplicemente- è il riconoscimento del Comune, della comunità stessa per l'opera prestata".
EBBENE, sono intanto trascorsi quattro mesi da tale data e da tale consegna, ma s'ignora cosa abbia deciso il Sindaco.
Finora non è trapelata alcuna notizia al riguardo; neppure un'indiscrezione.
I regolamenti, comunque, non sono stati inseriti tra gli argomenti discussi nelle sedute di consiglio comunale che pur sono state convocate in questi quattro mesi.
Ma la circostanza più incomprensibile (appresa proprio in queste ore) è che non si è provveduto neppure a darne comunicazione ai consiglieri comunali, ai quali gli elaborati erano pur indirizzati!
Per quale recondita e motivata (?) ragione?
Sarebbe interessante saperlo.
Peccato!
Peccato davvero, come queste immagini sembrano documentare esaustivamente:
bel bigliettino da visita per il nostro Paese! |
PIAZZA EPITAFFIO
addirittura, i residui del nubifragio d'ottobre |
VIA GR. UFF. D. OCONE
Marciapiedi di Via San Benedetto
sembra che la precarietà manutentiva abbia costretto le due Signore (che s'intravedono) a camminare sulla carreggiata stradale e non sul marciapiedi |
VIALE STAZIONE
La villetta di Via del Sole
Monumento ai Caduti e ....
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO "DE MENNATO"
Soprattutto in questi ultimi mesi di concitazione e di fermento (prima a causa delle nefaste e pregiudizievoli conseguenze del nubifragio del 14/15 ottobre scorso, e poi per la necessità di preparare il paese alla tappa del giro d'Italia del prossimo 12 di questo mese), credo che le due opportunità proposte avrebbero potuto apportare un maggiore coinvolgimento di cittadini all'abbellimento ed alla pulizia del paese.
La tappa è oramai imminente e, di conseguenza, .... ora pensiamo a come utilizzare queste due forme di coinvolgimento cittadino per il "dopo", per la nostra ordinarietà e quotidianità.
Ponte, 2 maggio 2016 giacomo de angelis
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