GAZZETTA di BENEVENTO in edicola con due articoli:
1°
Un articolo, questo, scritto ed inviato alla redazione la settimana precedente alla querelle tra maggioranza e minoranza consiliare, sfociata poi -come noto- nell'abbandono della seduta consiliare del 30 novembre scorso da parte dei consiglieri comunali di minoranza.
La querelle verteva sulla mancata condivisione ed inclusione -tra gli argomenti da trattare nella prima seduta consiliare convocata dopo gli eventi catastrofici del 14 ottobre scorso (quella del 30 novembre)- del punto proposto dal gruppo di minoranza consiliare.
Il punto era il seguente: "Comunicazioni e chiarimenti sullo stato dell'arte della gestione post-alluvione".
Ebbene, anticipando questo episodio ed anche l'iniziativa della minoranza di proporre tale argomento, avevo già rappresentato le ragioni di opportunità di un tale confronto.
Ragioni non polemiche, ma -come detto- ragioni di opportunità per fornire alla cittadinanza RAGGUAGLI, COME HANNO -E TEMPESTIVAMENTE- FATTO ALTRE AMMINISTRAZIONI COMUNALI:
P.S.: Dopo la defaillance della seduta del 30 novembre, ne è stata convocata un altra che si è svolta il 3 dicembre.
Nel corso della stessa il sindaco ha motivato poi le ragioni per cui non aveva ritenuto di dover aderire alla iniziativa della minoranza.
Ebbene, non è sfuggito un passaggio del suo "ragionamento". Lui accoglierebbe un'eventuale ulteriore richiesta della minoranza consiliare per un CONSIGLIO COMUNALE APERTO, a condizione -però- che siano individuate ed indicate le categorie dei cittadini che parteciperanno ed interverranno.
Quindi un consiglio comunale aperto, ma non a tutti!Una seduta SEMIAPERTA, dunque?
Motivo? Per evitare che vi partecipi qualcuno che potrebbe avere come obiettivo quello di "mette u carde ngulo au ciucciu"; espressione (che ho cercato di trascrivere) usata dal sindaco probabilmente per non ammettere al confronto pubblico coloro che una qualche argomentata considerazione d'ordine generale sul nubifragio, sull'organizzazione comunale e sulla gestione del territorio potrebbero forse rappresentare al consesso civico.
Una condizione non condivisibile anche perché -a prescindere dalle diverse motivazioni alla base delle opinioni o certezze sugli eventi del nubifragio- un amministratore comunale non può sfuggire al confronto; un amministratore non può pretendere di parlare ad un uditorio che si appaghi solo con dichiarazioni, probabilmente, funzionali ad ... annacquare una vicenda che, invece, va drenata da equivoci ed anche disinformazione.
2°
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SOLDI SPRECATI.
RECUPERIAMO ALMENO LE QUATTRO TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA ED GLI INNOVATIVI PALI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA.
NELL'ATTESA, ... SPEGNIAMO ALMENO LE LUCI.
SOLDI SPRECATI PER UN'AREA NON AGIBILE!!!!
P.S.: NON AGIBILE DA SEMPRE; DA PRIMA DEL NUBIFRAGIO!
Ponte, 5 dicembre 2015 giacomo de angelis
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