Come noto, il sindaco uscente Domenico Ventucci -alla luce dell'esito delle non favorevoli recenti elezioni amministrative- ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere comunale.
L'ha fatto con una comunicazione che l'undici giugno ha presentato personalmente in Comune. Di conseguenza non ha partecipato alla seduta consiliare del 14 giugno, allorquando sono state formalizzate tutte le procedure riguardanti l'insediamento ed il funzionamento del neo eletto consesso civico e della nuova amministrazione comunale.
Non conosco il contenuto della nota con cui Domenico ha comunicato le sue dimissioni. Ad ogni modo, tale decisione non ha sorpreso più di tanto, almeno me.
Semmai ero stato sorpreso, in verità, dalla sua decisione di ricandidarsi alla carica di sindaco dopo che aveva preannunciato il suo ritiro dalla politica attiva.
Tuttavia, e lo dico in maniera disinteressata e lungi dal criticare una decisione personale e certamente sofferta, avrei voluto che una tale decisione -comprensibilissima e rispettabilissima- fosse stata formalizzata proprio in occasione della seduta consiliare d'insediamento del nuovo consiglio comunale.
Sarebbe stata l'occasione per ringraziare pubblicamente gli elettori che intanto gli avevano ribadito la fiducia con il proprio voto, e per "passare la mano" a chi ha avuto l'entusiasmo di appoggiare la sua candidatura a sindaco e che ora, eletto, saprà certamente dare il proprio contributo al gruppo consiliare di minoranza ed alla comunità pontese.
Ma una tale soluzione avrebbe certamente determinato un peso emotivo non facile da gestire.
Ad ogni modo, al di là della tempistica e delle modalità con cui ha inteso manifestare le sue dimissioni, rispetto la sua decisione di dare ora spazio al primo dei non eletti, l'avvocato Annantonia Romano, e la condivido pure.
Intanto, il consiglio comunale si è riunito in seduta d'urgenza mercoledì scorso (il 17 giugno) per adottare il provvedimento di surroga.
Auguro buon lavoro al neo consigliere comunale Annantonia Romano e saluto caramente il sindaco uscente a cui -prescindendo da qualche diversità di opinione e da qualche inevitabile contrapposizione determinata anche dal ruolo pubblico di esponenti di distinti gruppi consiliari e/o di distinte liste elettorali- mi sento legato da una disinteressata amicizia ed una immutata stima, consolidate soprattutto dopo l'ignobile e grave attentato alla sua vita subito ad inizio mandato.
E proprio ricordando quella quasi mortale aggressione, che certamente ne ha condizionato l'azione di sindaco, auguro a Domenico di poter "recuperare" nella sua vita familiare e professionale -e con gli interessi- il "prezzo" pagato durante la sua esperienza di sindaco.
Ponte, 22 giugno 2014 giacomo de angelis
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