Nel giro di pochi giorni, il
nostro paese ha vissuto due lutti, quello del Sig. Giuseppe PICCIRILLO e quello
della Sig.ra Rita CASTELLUZZO, che però hanno fatto seguito ad altri più o meno
recenti: …. Vera BARCA, Salvatore NAVE, Pino CIOTTA, Maria DE CICCO…
In una comunità piccola come
la nostra, la morte di uno di noi è un evento che non può passare inosservato
per i legami di parentela, di amicizia e di vicinanza.
La partecipazione al lutto,
poi, è un’attestazione di vicinanza e solidarietà per i familiari e di saluto e
rispetto per coloro che lasciano questa vita terrena.
Partecipazione c’è stata
anche in queste occasioni.
E’ notorio che in tali
momenti di raccoglimento e anche preghiera si ha l’opportunità di riavvolgere
il nastro delle nostre esistenze per rivedere e far rivivere, con i ricordi del
passato, Coloro che non sono più in vita.
A me capita. Anche per
questi ultimi lutti ho riavvolto il nastro e ho avuto riprova che tutti hanno
lasciato ricordi positivi.
Mi soffermo -ora, e a caldo-
sui ricordi da me rielaborati in questi giorni sulle Persone del Sig. Giuseppe
e della Sig.ra Rita, gli ultimi ad averci lasciato.
E lo faccio per fissarli prima
che il tempo, gli anni mi scoloriscano il nastro della mia labile memoria.
Il Sig. Giuseppe è stato un
bel riferimento della mia adolescenza.
Nel portamento e nella sua
dialettica ricordava –a me che provenivo dall’Australia- un vero Gentleman, con
l’immancabile giacca.
Persona che nei primi anni
settanta, insieme al compianto Pasquale Angelone e all’affabile Mario Caporaso,
offrì a me e a tanti altri miei coetanei l’opportunità di improvvisarci
giocatori della locale squadra di calcio, la G.S. Ponte (se non ricordo male).
Un impareggiabile trio che
con sacrifici e dedizione ci hanno offerto momenti di sana aggregazione e di salutare
sport.
Il Sig. Giuseppe, con i
Sigg. Pasquale e Mario, mi hanno indicato la buona strada dell’educazione, del
rispetto, dell’amicizia e anche della semplicità.
Un bel tesoretto,
soprattutto considerando l’attualità.
Grazie, Sig. Giuseppe.
Passo, ora, al mio ricordo
della Sig.ra Rita.
Il suo funerale è appena
terminato. Anche per Lei ho riavvolto il nastro del tempo passato.
La Sig.ra Rita è stata anche
un punto di riferimento del mio piccolo nucleo familiare. Una vicina di casa
sempre cordiale, presente e disponibile. Un’Amica a cui confidare finanche
qualche malumore, certo di poter poi ricevere il consiglio appropriato.
La ricordo sempre in
movimento. Il tempo di gustare l’immancabile caffè e, poi, via di corsa a
dispensare presenza, sostegno e anche assistenza alle persone care.
Suo costante riferimento
sono stati ragazze e ragazzi della Parrocchia Sant’Anastasia ai quali insegnare
il catechismo, con la dedizione e la semplicità che ne hanno caratterizzato
l’esistenza.
La sua casa, poi, sempre
aperta alle nuove generazioni. Una tradizione familiare tramandata alla figlia
Maria.
I giorni della sua lunga e
anche complicata patologia sono stati riempiti da ragazze e ragazzi, da
adolescenti che hanno reso meno grame le ultime pagine della sua esistenza.
Grazie anche a Te (consentimi
il “tu”, cara Sig.ra Rita!).
Affettuosamente, ….. .
Ponte, 27 aprile 2018 giacomo
de angelis