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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

sabato 14 ottobre 2017

CITTADINI SOCIALMENTE UTILI: disotterrano e "riscoprono" un altro pezzo di storia locale.



Il Sannio Quotidiano di mercoledì 11 ottobre 2017

Proprio così! 

Abbiamo "ripescato" dal fiume un altro blocco lapideo di epoca romana. Farà il paio con quello recuperato nel 2002  e ora collocato all'ingresso del paese:


Non è stato facile, ma alla fine ne è valsa veramente la pena. La fatica, anche quella di scavare con le mani per liberare il blocco dal limo/fango, è stata ripagata:



Storia lunga e arzigogolata, quella dei resti dell'antico ponte romano.

Eccone una sintesi:

1. A fine anni 90, a seguito di lavori di pulizia del torrente Alenta, i blocchi raffigurati nella sottostante foto furono rimossi dal loro secolare sito: 




Furono "provvisoriamente" allocati sulla sponda del fiume, in attesa di una loro degna sistemazione. 
Questa la puntuale nota di Giuseppe Corbo, all'epoca assessore, che informò e interessò la Giunta comunale:



Purtroppo, l'intervento per la loro sistemazione non fu prontamente eseguito.

2. E così, in occasione dei lavori di ampliamento di Via Stazione del 2002 i blocchi scomparvero.

Tale circostanza fu immediatamente segnalata al sindaco pro tempore di Ponte, Mario Meola:



Il sospetto che tali preziosi resti fossero stati utilizzati -alla stregua di volgare materiale di risulta e interrati- per i lavori in atto su Via Stazione furono confermati quattro mesi dopo (gennaio 2003), quando la piena del fiume Calore li "scoprì":










Tale circostanza fu prontamente segnalata a Comune e Soprintendenza, ed i due blocchi furono recuperati.

Comunque, anche dopo questo autentico miracolo della natura, l'amministrazione comunale pro tempore ricominciò a nicchiare.

I due blocchi restarono sul marciapiede di Via Stazione per circa due anni, nonostante richieste di intervento per la loro sistemazione:







3. Nel mese di febbraio del 2005, uno dei due blocchi fu addirittura trafugato:




L'altro, poi, nel 2009 fu sistemato in prossimità del suo sito secolare:




Dopo questa cronistoria, parliamo dell'attualità.

4. Lo scorso settembre i componenti dell'Associazione CITTADINI SOCIALMENTE UTILI sono ritornati sul luogo del misfatto, con la recondita speranza di trovare qualche altro blocco anche grazie alla scarsa portata d'acqua del fiume.

E così è stato. Hanno individuato e dissotterrato un'altra storica pietra:




Ovviamente, è stata allertata la Soprintendenza di Caserta che ha eseguito il preliminare e indispensabile sopralluogo.

Una settimana dopo, è arrivata l'auspicata conferma: trattasi di reperto storico che va recuperato "affinché la sua conservazione unitamente ad altri reperti, possa contribuire ad arricchire di testimonianze e di informazioni storiche, preziose per il territorio di Ponte e dell'area beneventana" :

Intanto l'associazione si è interfacciata con il Comune per il  concreto recupero e per la sua sua sistemazione.

A giorni, almeno si spera, l'operazione.

Ponte, 14 ottobre 2017                     giacomo de angelis


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