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sabato 10 giugno 2017

Sulla vicenda del biodigestore peserà lo scioglimento del consiglio comunale?


Lo scioglimento del consiglio comunale e, soprattutto, il mancato presenziamento nelle stanze del Comune da parte degli amministratori comunali inciderà sull'istruttoria politica e tecnica della "pratica" del biodigestore?

A questo primo punto di domanda ne segue un altro ... malignetto.

Potrebbe, mi chiedo, essere l'alibi per un eventuale default dell'iniziativa deliberata e rideliberata del consiglio comunale a tutela e garanzia del territorio, in particolare della conservazione del patrimonio produttivo del comparto agricolo e agroalimentare, della salubrità dell'ambiente, delle persone e delle produzioni locali?

Chissà?




Intanto, abbiamo dovuto attendere oltre un mese per poter leggere la deliberazione consiliare adottata lo scorso 26 aprile per "opporsi" alla possibile realizzazione di un biodigestore nella zona industriale di Ponte da parte della FIL srl, già Aldarion srl.



Tale atto consiliare è stato, infatti, pubblicato all'albo pretorio solo il 2 giugno.

A stupire, comunque, non è solo il lasso di tempo occorrente per redigere e pubblicare la deliberazione.

Infatti, a meno che io non abbia ben interpretato lo scambio di opinioni tra sindaco e minoranza comunale (che oltretutto aveva bloccato i lavori consiliari), stupisce anche il dispositivo della deliberazione, vale a dire la decisione che il consiglio comunale ha poi formalizzato con e nell'atto.

Il sindaco, infatti, aveva proposto di votare una generica /universale "contrarietà" alla realizzazione di impianti per il trattamento rifiuti, incompatibili con il territorio e le sue colture. Insomma, a detta del sindaco il consiglio comunale poteva esprimere solo un indirizzo politico e non una contrarietà tecnica specifica al biodigestore.

La minoranza, invece, chiedeva di esprimere la volontà del consiglio comunale per una netta contrarietà all'iniziativa in discussione: quella, per l'appunto, del biodigestore.

Insomma, un tira e molla al quale credevo di aver posto fine con il suggerimento di una formulazione che salvasse capra e cavoli: "il consiglio comunale esprime contrarietà e opposizione ..... ".

Invece, nel leggere il dispositivo, non v'è traccia né della diatriba e né della formula da me suggerita che sembrava avesse messo d'accordo maggioranza e minoranza.

In ogni caso, il dispositivo della deliberazione finisce per contraddire il sindaco, e, sebbene generalizzato, sembra incanalarsi piuttosto nella direzione voluta dalla minoranza. Scompare, infatti, la generica "contrarietà" suggerita dal sindaco e compare la netta "opposizione" voluta dalla minoranza:

"DELIBERA .... di opporsi alla realizzazione di nuovi insediamenti produttivi in conflitto con la salubrità dell'ambiente, delle persone e delle produzioni locali che costituiscono la principale voce dell'economia territoriale".

Meglio così giacché una tale formulazione diretta e chiara non potrà che rafforzare -in sede di conferenza dei servizi- la condivisa (?) contrarietà all'ipotesi della realizzazione del biodigestore.

Ma le pronunce del consiglio comunale sulla vicenda del biodigestore non finiscono qui, con questa deliberazione.

C'è ancora la successiva deliberazione adottata sulla questione da parte dell'assemblea consiliare, quella del 2 maggio, avente ad oggetto: "Impianto di compostaggio a biocelle da realizzarsi in Ponte da parte della ditta Fabbrica Imballaggi Legno s.r.l. . Determinazioni"

Dunque, anche per avere un quadro più completo sulla vicenda, occorrerà analizzare anche questa seconda deliberazione che, come si ricorderà, rappresentò un ulteriore ripiegamento del sindaco sulle posizioni della minoranza.

Un dietro front obbligato, quello del sindaco, visto che sulla questione non poteva deliberare con l'organo esecutivo della giunta a causa delle dimissioni del vice sindaco che poi non era stato sostituito.

Chissà quando sarà pubblicato questo secondo e più radicale pronunciamento del consiglio comunale avverso la temuta realizzazione dell'impianto di compostaggio a biocelle?

Tuttavia, ora, a supportare e rafforzare la volontà politica (e popolare) contraria al biodigestore dovrà pur sempre essere una motivata e esaustiva relazione tecnica, che non sarà pubblicata all'albo pretorio, ma sarà resa pubblica in occasione della conferenza dei servizi.

Ed anche questo ulteriore tassello "difensivo" scatena una certa fibrillazione.

Intanto, a che punto siamo?






Ponte, 10 giugno 2017                                   giacomo de angelis



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