Il Sannio Quotidiano di mercoledì 11 ottobre 2017 |
Proprio così!
Abbiamo "ripescato" dal fiume un altro blocco lapideo di epoca romana. Farà il paio con quello recuperato nel 2002 e ora collocato all'ingresso del paese:
Non è stato facile, ma alla fine ne è valsa veramente la pena. La fatica, anche quella di scavare con le mani per liberare il blocco dal limo/fango, è stata ripagata:
Storia lunga e arzigogolata, quella dei resti dell'antico ponte romano.
Eccone una sintesi:
1. A fine anni 90, a seguito di lavori di pulizia del torrente Alenta, i blocchi raffigurati nella sottostante foto furono rimossi dal loro secolare sito:
Furono "provvisoriamente" allocati sulla sponda del fiume, in attesa di una loro degna sistemazione.
Questa la puntuale nota di Giuseppe Corbo, all'epoca assessore, che informò e interessò la Giunta comunale:
Purtroppo, l'intervento per la loro sistemazione non fu prontamente eseguito.
2. E così, in occasione dei lavori di ampliamento di Via Stazione del 2002 i blocchi scomparvero.
Tale circostanza fu immediatamente segnalata al sindaco pro tempore di Ponte, Mario Meola:
Il sospetto che tali preziosi resti fossero stati utilizzati -alla stregua di volgare materiale di risulta e interrati- per i lavori in atto su Via Stazione furono confermati quattro mesi dopo (gennaio 2003), quando la piena del fiume Calore li "scoprì":
Tale circostanza fu prontamente segnalata a Comune e Soprintendenza, ed i due blocchi furono recuperati.
Comunque, anche dopo questo autentico miracolo della natura, l'amministrazione comunale pro tempore ricominciò a nicchiare.
I due blocchi restarono sul marciapiede di Via Stazione per circa due anni, nonostante richieste di intervento per la loro sistemazione:
3. Nel mese di febbraio del 2005, uno dei due blocchi fu addirittura trafugato:
L'altro, poi, nel 2009 fu sistemato in prossimità del suo sito secolare:
Dopo questa cronistoria, parliamo dell'attualità.
4. Lo scorso settembre i componenti dell'Associazione CITTADINI SOCIALMENTE UTILI sono ritornati sul luogo del misfatto, con la recondita speranza di trovare qualche altro blocco anche grazie alla scarsa portata d'acqua del fiume.
Ovviamente, è stata allertata la Soprintendenza di Caserta che ha eseguito il preliminare e indispensabile sopralluogo.
Una settimana dopo, è arrivata l'auspicata conferma: trattasi di reperto storico che va recuperato "affinché la sua conservazione unitamente ad altri reperti, possa contribuire ad arricchire di testimonianze e di informazioni storiche, preziose per il territorio di Ponte e dell'area beneventana" :
Intanto l'associazione si è interfacciata con il Comune per il concreto recupero e per la sua sua sistemazione.
A giorni, almeno si spera, l'operazione.
Ponte, 14 ottobre 2017 giacomo de angelis