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La finestra da sempre rappresenta il luogo più caro di un’abitazione. Consente di controllare, guardare e seguire le vicende del vicinato, di scambiare saluti e di relazionare con passanti e dirimpettai. Insomma, è la postazione per eccellenza di ogni abitazione. Ed analogamente, e con la fantasia che talvolta deve caratterizzare le umane iniziative, questa “Finestra su Ponte” intende essere, diventare –anche con il fattivo contributo di partecipazione, d’informazioni, di materiale, d’idee e d’opinioni di quanti condivideranno l’iniziativa- il “nostro” sguardo su tutto ciò che ci circonda e che ci riguarda da vicino ed anche da lontano. In altre parole, intende diventare un modo tecnologico per relazionare. Le nostre “finestre” non sono ovviamente tutte uguali, hanno infatti una diversa visuale, una diversa prospettiva, come le nostre conoscenze e … “punti di vista”. Ciò è naturale ed è anche la caratteristica e la linfa di ciascuna comunità.

martedì 11 novembre 2014

Ecco la storia dei resti dell'antico ponte romano sul torrente ALENTA

La “storia”… recente dei resti dell’antico ponte romano.

Questa foto mostra dov’erano (praticamente nello sbocco del torrente Alenta nel fiume Calore) e com’erano stati ancorati oltre duemila anni fa.


La sottostante e recente fotografia inquadra praticamente l'originario sito dei resti del ponte romano




Nel lontano 1996, i lavori di sistemazione realizzati nel torrente Alenta ne pregiudicarono la millenaria stabilità.

Qui di seguito la comunicazione dello studioso di storia locale Giuseppe Corbo, all’epoca consigliere comunale di maggioranza, che segnalò l’instabilità dei reperti e la necessità di salvaguardarli.




Effettivamente le antiche pietre furono rimosse dal torrente e posate sulla sponda del vicino fiume Calore.

Doveva essere una soluzione temporanea in attesa di una loro definitiva sistemazione in luogo sicuro e accessibile a visitatori. In definitiva dovevano rappresentare un biglietto da visita per il paese a ricordo della sua storia.

La temporaneità, purtroppo, durò cinque anni circa e.....

Nel 2002 ebbero inizio i lavori di allargamento del tratto stradale e di realizzazione del marciapiede e, così, i “dimenticati” resti dell’antico ponte romano furono utilizzati come volgare materiale di risulta per il consolidamento della sponda.


Sotto la mia richiesta/segnalazione indirizzata a sindaco, UTC e Polizia Municipale. 
Per la cronaca, il sindaco -pro-tempore ed … attuale- dichiarò addirittura di non conoscere l’esistenza di tali reperti (?!):


Comunque,  nessun riscontro formale ebbi dagli organi/uffici comunali  sulla sorte dei reperti.

Fortunatamente, a dare un insperato aiuto per il loro ritrovamento, provvide madre natura: la piena del fiume Calore del 25 gennaio 2003 che li dissotterrò:




Ecco le immagini della "salvifica" azione della piena del Calore e, soprattutto, delle pietre ritornate alla ... luce: 







Interessai immediatamente la SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA che nel mese di marzo 2003 -dopo aver effettuato un sopralluogo- incontrò il sindaco Meola per rappresentargli la necessità di recuperare i reperti storici.

Ebbene, nonostante le rassicurazioni del sindaco, i reperti non furono recuperati, come attestano -tra l'altro- le seguenti tre foto scattate nel mese di settembre 2003. 




Intanto, anche la dirigente scolastica -d.ssa Maria Angela Fucci- dell'Istituto Comprensivo di Ponte-Paupisi si mobilitò per il recupero e la custodia delle antiche pietre. Ecco la richiesta di "adozione" delle stesse da parte della Scuola; la richiesta reca la data del 23 settembre 2003:
                       
                       

Nel mese di novembre 2003 il Comune si attivò, ma recupererà solo due blocchi in pietra,  "accatastandoli" sul costruendo marciapiede:

L'iniziativa sembrò preannunciare il recupero di tutti i reperti del ponte romano e la loro definitiva sistemazione. 

Ma così non fu.

Gli altri blocchi in pietra non furono recuperati mentre i due parcheggiati sul costruendo marciapiede vi restarono per oltre un anno.

Non solo, ma il 21 dicembre 2004 notai la scomparsa di uno dei due.

Il giorno successivo lo segnalai al sindaco ed anche -tra l'altro- alla Soprintendenza Archeologica. Con l'occasione, nel chiedere notizie in merito al sindaco, sollecitai il recupero degli altri reperti:

                          
                          

La risposta del ... Comune?

Silenzio da parte del sindaco ed una tardiva e ... denuncia contro ignoti indirizzata alla Procura (e non anche alla locale Stazione Carabinieri di Ponte) da parte del comandante della Polizia Municipale, che comunque non sembra aver avuto alcun seguito. 

AMEN, quindi per il blocco.

Ma ad ulteriore dimostrazione, qualora ve ne fosse stato bisogno, della indifferenza del sindaco per la sorte dei resti dell'antico ponte romano è la circostanza che l'unico blocco in pietra "superstite" resterà per altri sette mesi -incustodito- sul marciapiede, dequalificato a comunissimo appoggio per materiale da costruzione, come dimostrano le due foto: 


                                        

                                        

         
     

E ciò, nonostante ulteriori mie iniziative, tra cui la segnalazione alla locale Stazione dei Carabinieri ed anche un'intervista rilasciata l'11 febbraio 2005 al quotidiano Il Mattino, alla quale sembra far subito seguito (in data 15 febbraio 2005) il nulla osta da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici all'adozione del reperto storico da parte dell'Istituto Comprensivo Scolastico Ponte-Paupisi, con sistemazione nell'area della locale Scuola Media Statale "Mario De Mennato"                    





Per la cronaca, nel mese di agosto del 2005 il blocco in pietra fu trasferito presso la locale Scuola Media dove resterà fino al mese di novembre del 2009, allorquando il blocco è stato sistemato in un'area prossima al suo sito originario (torrente Alenta): 

                                          
                                          




Tutto bene, alla fine?

Non tanto.

Infatti, gli amministratori si sono dimenticati degli altri resti dell'antico ponte romano, lasciati nel fiume e nel suo greto.

Queste le foto del 2006 che ne testimoniano la presenza:








                                     


QUESTE, INVECE, LE FOTO DI QUALCHE GIORNO FA.

Dopo 8 anni, questo l'unico reperto che sono riuscito ad individuare sulla sponda del fiume. 
Ad attestare che trattasi di uno dei pezzi del preesistente basamento dell'antico ponte è il foro di ancoraggio al suo centro: 




Per quanto riguarda quest'altro, per avere certezza che effettivamente trattasi di uno dei resti del ponte occorrerebbe liberarlo dal terriccio che lo ha quasi del tutto ricoperto:




Degli altri, questa volta non ho trovato traccia.

A chi ringraziare?

Ponte, 11 novembre 2014                   giacomo

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